Reporter Senza Frontiere: la Turchia è la più grande prigione per i giornalisti
“Reporter Senza Frontiere” ha affermato che, con 42 giornalisti e un operatore dei media dietro le sbarre, la Turchia è la più grande prigione del mondo per i giornalisti.
Nel suo rapporto annuale del 2017, RSF ha criticato la Turchia per gli arresti dei giornalisti e ha affermato che il paese è la più grande prigione per i giornalisti professionisti.
Secondo il rapporto, 42 giornalisti e un operatore dei mezzi di informazione si trovano dietro le sbarre in Turchia.
Siria (24), Iran (23) e Vietnam (19), sono gli altri paesi in vetta alla classifica dei maggiori carcerieri di giornalisti.
“Criticare il governo, lavorare per un organo di stampa ‘sospetto’, contattare una fonte sensibile o anche solo usare un servizio di messaggistica criptata, costituiscono tutti motivi per incarcerare i giornalisti con l’accusa di terrorismo”, ha affermato il rapporto.
La Siria rimane il paese più pericoloso del mondo per i giornalisti, con 12 reporter uccisi. Il paese devastato dalla guerra è seguito dal Messico, con 11 giornalisti assassinati.
Dei 65 giornalisti uccisi nel mondo, il rapporto ha evidenziato come 39 siano stati vittima di omicidio, mentre il resto è morto nell‘adempimento del proprio dovere – vittime collaterali di circostanze letali, come attacchi aerei o attentati suicidi.