Quelli che non hanno lasciato Kobanê
Ogni giorno la resistenza epica di Kobanê contro gli attacchi di ISIS cresce. La popolazione civile rimasta in città continua pure a rifiutarsi di partire, nonostante la guerra e l’inizio dell’inverno. I combattenti delle YPG/YPJ si preoccupano delle esigenze e della sicurezza dei civili, ancora prima della proprie.
Il Comune di Kobanê raccoglie i rifiuti ogni giorno. Oltre a questo, i lavoratori del comune portano anche il cibo e l’acqua fornita dalle YPG/YPJ per i civili. Essi riparano persino i generatori elettrici e trasportano il diesel per stufe e generatori.
Ci sono negozi che eseguono riparazioni dei veicoli delle forze YPG/YPJ e forniscono pneumatici. I lavoratori di questi negozi spendono un sacco di energia.
Yusuf ELI Etto e sua moglie Feride Ömer non hanno lasciato Kobanê nemmeno nei giorni peggiori dei combattimenti. Continuano ad allevare le loro numerose pecore. Yusuf Etto dice: “La nostra patria è dolce, non la lasceremo.” La vecchia coppia si lamenta che non ha abbastanza cibo per le proprie pecore. Anche i cinque figli sono con loro. Mentre gli stiamo parlando, una combattente delle YPJ si accorge che Feride non ha i calzini e va via per poi tornare con un paio di calzini per lei. Feride cerca di rifiutare, dicendo alla combattente YPJ che avrà bisogno dei calzini. E aggiunge: ”Non abbiamo lasciato Kobanê perché dove sono le YPG è sicuro “.
La prima cosa di cui la gente parla è l’attacco da parte dell’ISIS, partito dalla Turchia il 29 novembre. I civili di Kobanê sono infuriati con la Turchia per l’apertura del varco di confine all’ISIS. Sostengono che lo Stato turco abbia tentato un massacro per mezzo dell’ISIS.
La statua della cicogna bianca e il simbolo di “Qada Aşîti” in Piazza Aşîti (Pace) sono ancora in piedi, come se resistessero alla guerra.
Ed essere un bambino a Kobanê, ora, significa andare a piedi nudi e giocare tra le macerie. Fanno il segno della vittoria nei loro vestiti leggeri e con i sandali ai piedi. Quando chiediamo loro se possono giocare, rispondono che fanno una pausa quando vengono sparati colpi di mortaio, poi attendono che i mortai si fermino prima di tornare ai loro giochi.
Su quasi ogni strada è possibile vedere proiettili di mortaio inesplosi.
Le autobomba esplose dalle bande ISIS e i mortai hanno causato gravi danni in città.
La maggiore preoccupazione dei civili che vivono nella parte occidentale della città è la sicurezza. I colpi di mortaio sparati dall’ISIS hanno danneggiato le abitazioni. Le madri dicono di essere preoccupate per i loro figli. Ci sono naturalmente gravi carenze di medicinali, cibo e vestiti. Ma la gente di Kobanê parla del sacrificio dei combattenti delle YPG/YPJ, affermando: “Non possiamo lamentarci quando vediamo i sacrifici che fanno, e fanno tutto il possibile per noi”. Una donna di nome Emine Sexo ha riferito che i combattenti YPG hanno distribuito gli aiuti inviati ai civili prima di pensare a se stessi. “Se non ce n’è abbastanza per loro non se ne preoccupano. Perciò non vogliamo parlare di quello che ci manca. Il nostro unico desiderio è che Kobanê sia ripulita dalle bande ISIS e che ci sia una fine al fuoco di mortaio che colpisce noi e i nostri figli”.
di Sedat Sur