Prigionieri del PKK e del PAJK: “Non ci arrenderemo mai all’uniforme”
I prigionieri del PKK e del PAJK hanno lanciato un severo avvertimento contro l’imposizione di una uniforme nelle carceri e hanno detto: “Non riescono nemmeno a immaginare cosa faremo”. I detenuti del PKK (Partito dei Lavoratori del Kurdistan) e del PAJK (Partito delle donne libere del Kurdistan) hanno rilasciato un avvertimento inflessibile contro l’imposizione di una uniforme in carcere.
La dichiarazione rilasciata dai detenuti del PKK e del PAJK è come segue:
“Il governo di Erdogan promulgando l’uniform in carcere ha portato il fascismo ad un livello illimitato. Da un lato hanno criticato gli Stati Uniti ed il loro sistema, e dall’altro fanno riferimento a Guantanamo. Poi sostengono che l’uniforme è una richiesta dei popoli oppressi. Evidentemente essi vogliono legittimare essi stessi on una politica cartacea. Ma il governo Erdogn dovrebbe sapere questo: Noi come detenuti del Pkk e del Pajk non indosseremo mail l’uniforme. Noi la faremo a pezzi se la costringerete su di noi. La nostra posizione su questo argomento è veramente chiara. Lo scopo principale dell’uniforme è di spogliare gli individui della loro identità e volontà. L’attuazione pratica dell’omogeneità dello stato nazione e la sua politica della negazione e dell’annientamento si trovano in Erdogan che si espone con il segno della rabia. Adesso aggiungono l’uniforme a questa pratica e imbrogliano se stessi agendo con l’idea che sono innocenti e che le persone in carcere e la società sono quelli che sono colpevoli.
Noi siamo persone che difendono i diritti umani e la libertà di pensiero per una vita libera e giusta. Noi siamo le persone che lottano per la libertà sociale e la verità in linea con la legittima autodifesa per i nostri obiettivi e ideali. Le leggi che chiamano crimini e punizioni derivano direttamente dal mantenere la mentalità dello stato nazionale intatta e illesa.Per quello, secondo una comprensione universale della legge, non ogni singolo prigioniero è un criminale. Ma il governo Erdoğan vede qualcuno che non si inchina a loro come un criminale.
La pratica dell’uniforme creerà persone sul baratro della schiavitù moderna nelle carceri. Stanno cercando di creare una personalità che non è la propria, che viene trasformata, o peggio una personalità senza personalità. Stanno cercando di creare una copertura legale per esso e attribuendola alla società. La personalità di Erdoğan vive contro l’umanità, la società e la sua natura e moralità, e vuole che gli altri vivano così.
Noi come detenuti del PKK e del PAJK non permetteremo mai che questo accada. Rappresenteremo l’identità del Pkk e del Pajk in tutte le circostanze. Se ci sono un approcci negativo nei confronti della nostra dignità umana e della nostra volontà, nessuno può nemmeno immaginare che cosa faremo. Il loro riferimento è Guantanamo ed il nostro è la resistenza in carcere del 14 luglio del 1982.
Lo spirito, la percezione e la mentalità del personaggio di Erdoğan prendono il monismo come base, mentre noi ci basiamo sul principio di Mazlum Doğan: ‘La sottomissione conduce al tradimento, il pacifismo conduce alla sconfitta e la resistenza porta alla vittoria’, continueremo a farlo e non rinunceremo mai a resistere nella linea della vittoria”.