Presidio : Conferenza di “pace” sulla Siria senza i curdi?
Il 22 gennaio a Montreaux in Svizzera si aprono i lavori della conferenza denominata ‘Ginevra 2’, che dovrebbe portare pace e stabilità alla Siria martoriata dalla guerra. Rappresentanti del governo di Assad e dell’opposizione siriana hanno annunciato la loro partecipazione. Le Nazioni Unite non hanno invitato però la terza parte: i curdi siriani. Se è corretto cercare di risolvere un conflitto mettendo intorno a un tavolo tutte le parti in causa, non si può lasciare fuori quella che si è dimostrata negli ultimi due anni come la terza forza nel conflitto siriano: tra gli attacchi sui civili operati dal regime di Assad, e la degenerazione degli attacchi indiscriminati dei jihadisti che hanno preso il controllo delle forze armate dell’opposizione siriana, i curdi sono riusciti a prendere e mantenere il controllo delle zone da loro abitate insieme alle altre etnie presenti, costruendo non solo l’autodifesa dagli attacchi esterni ma anche organismi democratici transitori (tre cantoni sul modello svizzero), preparando una costituzione democratica e pianificando elezioni regolari entro tre mesi. Nonostante tutte le difficoltà che si possono immaginare, i curdi di Siria possono oggi frequentare scuole nella loro lingua madre, e organizzare autonomamente la vita nei loro villaggi, proteggendone la popolazione.
Mentre le potenze occidentali dicono di voler combattere sia Assad sia i fondamentalisti (che al contrario vengono armati e finanziati da Stati Uniti, Turchia, Arabia saudita e altri paesi), gli unici che davvero lo fanno vengono isolati sul campo, con un embargo de facto che mette a dura prova la resistenza della popolazione, e ora anche politicamente, evitando di invitarli alla conferenza di Ginevra II.
22 gennaio 2014
Presidio : P.zza SS. Apostoli
dalle 10.00 alle 13.00
Contro l’ipocrisia delle potenze occidentali, che mostrano di essere mosse dai loro interessi più che dall’intento di fermare il sanguinoso conflitto siriano, chiediamo con forza che i curdi non siano ancora una volta nella storia sacrificati ma che possano ottenere il loro posto in una Siria multietnica e democratica!
Organizzano: Comunità kurda in Italia – Rete italiana di solidarietà con il popolo kurdo
info@retekurdistan.it