Parma-Incontro con la Mezza Luna Rossa, 7 maggio
In Occasione dei 5 anni di Art Lab Occupato la Rete Kurdistan Parma organizza”Incontro con Mezzaluna Rossa” e presentazione del progetto “Famiglia Sibling” con con Alican Yıldız presidente dell’associazione a seguire cena Curda a 15 Euro prenotazione obbligatoria! [3207272604 Leyla – 3891611457 Pietro – 3464119815 Serkan]
Mezzaluna Rossa Kurdistan Italia è un’associazione senza scopo di lucro, nata come diramazione italiana dell’associazione Heyva Sor a Kurdistanê, la più grande organizzazione umanitaria per il Kurdistan, attiva in Germania dal 1993. La sede italiana nasce da un gruppo di cittadini e cittadine curdi e italiani con lo scopo di organizzare iniziative di sensibilizzazione e raccolte di fondi per la campagna internazionale di solidarietà con il popolo curdo.
L’associazione ha come principi del proprio lavoro la trasparenza e l’accuratezza, al fine di garantire che i fondi raggiungano in sicurezza le famiglie bisognose, e ha l’obiettivo di fornire un’assistenza libera da discriminazioni, specialmente in aree povere, zone di guerra e aree colpite da calamità naturali.
Particolarmente urgenti in questi mesi sono gli aiuti da destinare alle zone del Kurdistan impegnate nella resistenza contro il pressante assedio delle milizie dell’ISIS, che nel giugno del 2014, partendo dal nord dell’Iraq, hanno occupato Mosul, attaccato Kirkuk e altre località della Regione Autonoma del Kurdistan Iracheno, compiendo massacri tra i civili, musulmani compresi, e praticando la tortura, la schiavitù, lo stupro etnico e la tratta delle donne. In particolare, la violenza dell’autoproclamato “califfato islamico” si è diretta contro i curdi Ezidi, un’antichissima minoranza etnico-religiosa, scampata al genocidio totale solo grazie all’intervento delle milizie curde del nord dell’Iraq e della Siria. Secondo l’ONU, più di 5000 Ezidi sono stati uccisi e circa 5-7000 rapiti, tra cui molti bambini e donne, violentate e vendute come schiave sessuali.
Dal 2 luglio, l’ISIS ha attaccato poi Kobane, città-simbolo del Kurdistan al confine con la Turchia, sferrando un’offensiva senza pari dal punto di vista numerico e militare. Nonostante il boicottaggio della Turchia, che sta impedendo il passaggio di aiuti e profughi attraverso i propri confini, Kobane non è caduta e sta ancora riuscendo a respingere l’offensiva.
Attualmente sono oltre 122000 i rifugiati che dal distretto di Kobane si sono riversati nella regione di Urfa, nel sud della Turchia, all’interno di campi-profughi autogestiti. Per migliaia di donne, uomini e bambini oggi l’emergenza è soprattutto avere vestiti per fronteggiare l’inverno e altri generi di prima necessità, come il latte per i bambini. Inoltre negli improvvisati ospedali dei campi mancano attrezzature, medicinali, vaccini e medici specialisti, in particolare ortopedici, pediatri e chirurghi.
Come associazione abbiamo fin da subito attivato un conto corrente al quale è possibile far pervenire le donazioni. Nei prossimi mesi saremo impegnati soprattutto nella raccolta di vestiti e medicinali da inviare nelle zone più colpite dalla guerra e tra gli obiettivi a lungo termine abbiamo l’organizzazione di carovane di solidarietà.
PROGETTO FAMIGLIA SIBLING
Lo scopo del nostro Progetto Famiglia Sibling è quello di sviluppare relazioni tra le famiglie che hanno bisogno di cure e le famiglie che sono disposte ad aiutarle, a farle incontrare, nello spirito della fraternità.Questo progetto ci permette di sostenere i poveri, i malati, le famiglie curde colpite dalla guerra ed i bambini orfani. Oltre all’aiuto materiale è destinato a sviluppare le relazioni umane.
Sin dalla fondazione nel 1993, Heyva Sor un Kurdistanê gestisce questo progetto. Questo progetto ha assicurato il supporto per molte famiglie fino ad oggi.Dopo aver iniziato dal quartiere di Gimgim, l’aggressione dello Stato turco, nell’autunno del 2015 ha preso di mira le popolazioni civili dei distretti e province; Ferqîn, pidocchi, Silopi, Sur, Cizre, Nisêbîn, Derik, Kerboran, Hezex, febbre e Şirnex, con conseguente massacro di centinaia di persone della popolazione civile, centinaia di feriti, migliaia di case demolite con carri armati e fuoco di artiglieria. Inoltre, lo Stato cerca di spopolare queste città costringendo la popolazione a migrare recidendo i servizi più elementari, come l’acqua, l’elettricità, l’approvvigionamento alimentare, i servizi medici, attraverso mesi di coprifuoco.
Come risultato di queste pratiche centinaia di bambini sono rimasti orfani e centinaia di famiglie sono diventate bisognose.È possibile far parte del nostro progetto e adottare una famiglia in Kurdistan e prendersene cura come fossero vostri fratelli.
Condizioni di questo progetto:
• L’aiuto finanziario deve essere come minimo 150 € a persona, al mese. Le famiglie che non possono permettersi tale somma possono unirsi per raggiungere tale somma.
• la durata è almeno di un anno, rinnovabile.
• L’aiuto deve essere inviato direttamente da voi. Se ci sono dei problemi, la nostra Associazione vi aiuterà.
• Inoltre, vi è la necessità di sviluppare relazioni umane con le persone in stato di bisogno, e, se possibile, far loro visita.