Morire sul posto di lavoro. La strage silenziosa
55 operai sono morti sul posto di lavoro o a causa di ferite collegate all’attività lavorativa in Marzo, secondo un rapporto pubblicato dall’Assemblea per la Salute dei Lavoratori e per la Sicurezza sul Lavoro.
La maggior parte dei decessi è avvenuta nel settore edilizio (15), siderurgico (6), estrattivo (6) e chimico (5); principalmente nelle province di Istanbul (10), Mugla (5), Izmir (4), Sakarya (4).
Secondo un recente rapporto pubblicato dal principale istituto turco di statistica, i bambini che lavorano sono attualmente 893,000 (dei 15,247,000 bambini tra i 6 ed i 17 anni), il 20.6% dell’intera popolazione turca.
Ahmet Yıldız (13) stava lavorando come ragazzo del tè nella fabbrica Koç Plastik del distretto di Yüreğir ad Adana e guadagnava 100 lire (circa 40 euro) alla settimana. Il 14 Marzo, appena due mesi dopo aver cominciato a lavorare, è stato condotto all’ospedale dal suo capo Ali Koç, che ha affermato che un veicolo aveva colpito il bambino. In seguito i medici hanno scoperto che Ahmet Yıldız è stato ucciso da una pressa sul posto di lavoro.
Il rapporto ha elencato la povertà, l’immigrazione, il mancato accesso all’educazione, l’educazione a pagamento e la manodopera a basso costo come i fattori principali che causano il lavoro minorile.
Secondo le statistiche pubblicate dal Ministero turco del Lavoro, almeno 12,418 lavoratori sono stati uccisi sul posto di lavoro tra il 2001 ed il 2011.
Secondo l’Assemblea per la Salute dei Lavoratori e per la Sicurezza sul Lavoro, almeno
878 lavoratori sono morti a causa di ferite collegate ad attività lavorative nel 2012.
ANF Istanbul