Medici italiani confermano che i rifugiati a Shehba necessitano aiuto urgente
La Conferenza Sanitaria del Rojava ha sottolineato il bisogno di assistenza medica per i rifugiati di Afrin nel cantone di Shehba. I rappresentanti dell’Accademia medica del Rojava, del Kurdistan Rojhilatê (Est) e medici europei, insieme al membro dell’UPP Pietro San Choi e il dr. Sirwan Sine, hanno partecipato alla seconda Conferenza Sanitaria Internazionale, cominciata giovedì nel Centro Culturale Aram Tigran a Rimêlan.
I medici italiani, che non hanno potuto attraversare il confine verso il Rojava per la conferenza, bloccati dal KDP, hanno potuto pronunciare un discorso via Skype da Sulaymaniyah nel sud Kurdistan. I dottori, in contatto con la Mezzaluna Rossa Kurda Heyva Sor a Kurdistan in Italia hanno espresso la loro disponibilità ad aiutare i comitati sanitari in Rojava. Il consulente dell’ONG CSE Paolo Rossi ha detto che spera che la conferenza sarà un successo e lui stesso è pronto ad aiutare l’Accademia medica del Rojava.
“Ci siamo trovati come organizzazione e abbiamo discusso i modi per aiutare il Rojava. Vogliamo capire da voi quello di cui avete bisogno”, ha detto il Dr. Marino Andolino, aggiungendo di aver visitato il cantone di Shehba – dove le persone di Afrin hanno cercato rifugio – due mesi fa, notando che le condizioni sanitarie a Shehba sono misere.
Dopo i discorsi dei medici italiani è stato letto e discusso il report dell’attività annuale dell’Accademia medica del Rojava. I partecipanti alla conferenza hanno espresso le proprie idee e critiche sulle attività, statuti, politiche educative, condizioni sanitarie in Rojava. Il bisogno di un sistema d’istruzione legato alle condizioni attuali nel campo della medicina è stato sottolineato da molti partecipanti.