Mazlum Abdi accoglie con favore la risoluzione dell’UE sulla Siria
Il Parlamento Europeo chiede alla Turchia di “ritirare le sue truppe dal nord della Siria, che occupa illegalmente al di fuori di qualsiasi mandato Onu”. Il comandante generale delle SDF Abdi accoglie con favore la risoluzione che sottolinea l’importanza delle SDF nella lotta contro l’ISIS.
Mazlum Abdi, comandante generale delle forze democratiche siriane (SDF), accoglie con favore la risoluzione adottata l’11 marzo al Parlamento europeo a Bruxelles, “Il conflitto siriano – 10 anni dopo la rivolta”. Nella sua dichiarazione, Mazlum Abdi sottolinea in particolare il ritiro richiesto da tempo delle forze di occupazione turche dalla Siria settentrionale e la preoccupazione del Parlamento Europeo per la pulizia etnica della Turchia contro i curdi in Siria.
Nella risoluzione dettaglia sulla Siria, il Parlamento Europeo “chiede alla Turchia di ritirare le sue truppe dal nord della Siria che occupa illegalmente al di fuori di qualsiasi mandato dell’ONU;condanna i trasferimenti illegali da parte della Turchia di siriani curdi dalla Siria settentrionale alla Turchia per la detenzione e il procedimento penale in violazione degli obblighi internazionali della Turchia ai sensi delle convenzioni di Ginevra; sollecita il rimpatrio immediato di tutti i detenuti siriani trasferiti in Turchia nei territori occupati in Siria; è preoccupato per il fatto che gli sfollamenti in atto da parte della Turchia possano equivalere a una pulizia etnica contro la popolazione curda siriana; sottolinea che l’invasione e l’occupazione illegali della Turchia hanno messo a repentaglio la pace in Siria, nel Medio Oriente e nel Mediterraneo orientale; condanna fermamente l’uso da parte della Turchia di mercenari siriani nei conflitti in Libia e Nagorno-Karabakh.
La risoluzione lo sottolinea; “La Turchia dal 2016 interviene direttamente in Siria con l’obiettivo di occupare le parti settentrionali del Paese, prevalentemente costituite da enclavi curde siriane, in violazione del diritto internazionale, anche invadendo dall’ottobre 2019 territori controllati dalle Forze democratiche siriane (SDF ); considerando che, in risposta a queste azioni della Turchia, diversi Stati membri dell’UE hanno formalmente sospeso la vendita di armi alla Turchia “.
Lo stupro come arma di guerra
Il Parlamento Europeo inoltre “condanna con la massima fermezza l’uso dello stupro contro le donne come arma di guerra, sia da parte del regime siriano e delle sue milizie, come documentato dal Comitato internazionale indipendente delle Nazioni Unite, sia da parte dell’ISIL / Daesh sulle donne yazide e sciite; ricorda il ruolo svolto dalle donne nella rivolta del 2011 e l’importanza fondamentale di includere le donne a tutti i livelli delle strutture di potere politico, economico e giudiziario della Siria, anche nella giustizia di transizione; ribadisce l’importanza di includere donne e giovani nel processo di risoluzione dei conflitti “.
La Rinascita dell’ISIS e l’importanza delle SDF
Il Parlamento europeo inoltre “esprime la sua preoccupazione per la rinascita dell’ISIL / Daesh nel nord-est della Siria; elogia gli sforzi della coalizione internazionale contro l’ISIL / Daesh; sottolinea l’importanza di un impegno continuo ea lungo termine degli Stati Uniti nella coalizione; ribadisce il proprio sostegno agli sforzi della Coalizione Globale contro ISIL / Daesh e sottolinea il significativo contributo fornito dalle Forze Democratiche Siriane (SDF) come alleato nella lotta contro ISIL / Daesh “.
I cittadini dell’UE dovrebbero essere processati in un tribunale
Secondo la risoluzione, il Parlamento Europeo “è estremamente preoccupato per il deterioramento della situazione umanitaria, sanitaria e della sicurezza nei campi nel nord-est della Siria, in particolare nei campi di Al-Hol e Roj, che rimangono terreno fertile per la radicalizzazione; ritiene che i cittadini dell’UE sospettati di appartenere a organizzazioni terroristiche e detenuti in tali campi dovrebbero essere processati in tribunale; esprime il suo shock per l’uccisione di un dipendente di MSF che lavora nel campo di Al-Hol il 24 febbraio 2021, il che dimostra ulteriormente il bilancio umano della violenza e delle condizioni di vita insicure nel campo “.Ricordando che la Corte penale internazionale (CPI) dovrebbe rimanere la giurisdizione principale per la giustizia internazionale per crimini di genocidio, crimini contro l’umanità, crimini di guerra e crimini di aggressione, il PE invita inoltre gli Stati membri a rimpatriare tutti i bambini europei, tenendo conto delle loro specifiche le situazioni familiari e l’interesse superiore del bambino come considerazione primaria e per fornire il supporto necessario per la loro riabilitazione e reinserimento nel pieno rispetto del diritto internazionale.