Marcia per sostenere la resistenza di Kobanê, chiedere la libertà di Öcalan e la pace in Kurdistan

22 Novembre 2014
ore 9.30 partenza davanti al Comune di Pontedera
La marcia, di 24 chilometri in tutto, toccherà i Comuni di Cascinaia, Cascina, Navacchio, Pisa
ore 18.30 arrivo a Pisa
Organizza: circolo culturale curdo di Ponsacco
Sostengono: ARCI, Tavola della Pace, Agorà, Rete dei comunisti

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La marci quest’anno intende in particolare salutare e appoggiare la resistenza di Kobanê e chiedere il riconoscimento dell’autonomia democratica del Rojava (Kurdistan occidentale siriano)

Dal 15 settembre 2014 l’ISIS ha lanciato una grande campagna militare su più fronti contro la regione curda di Kobanê (in arabo: Ayn Al-Arab) in Rojava/nord della Siria. Questo è il terzo assalto di ISIS contro Kobanê dal marzo 2014. Le bande di ISIS sono state sostenute in questo dai militari turchi, sia logisticamente sia politicamente. Il piano ultimo della Turchia è “l’occupazione del Rojava Kurdistan”, esercitando pressione internazionale per creare una zona cuscinetto nella regione. La pre-condizione per la creazione di una zona cuscinetto/no-fly zone, è svuotare Kobanê dalle persone. E distruggere l’auto-governo istituito dai curdi nel corso degli ultimi due anni.

Ma questi piani si sono scontrati con l’eroica resistenza dei combattenti e delle combattenti curde delle YPG/YPJ, che resistono contro tutte le previsioni e difendono la città e i civili che vi sono rimasti. Ora anche la coalizione contro ISIS ha inviato aiuti umanitari e rifornimenti alle forze di difesa. Kobanê è uno dei tre cantoni del Rojava (Kurdistan occidentale/Siria settentrionale), in cui è stata dichiarata l’autonomia democratica a novembre 2013, con la partecipazione di tutti i gruppi religiosi ed etnici. La creazione di strutture democratiche di autogoverno di base rappresenta un’alternativa democratica per la Siria e l’intero Medio Oriente, e contrasta con le visioni nazionaliste, religiose, fondamentaliste, patriarcali e capitalistiche.

• Disarmare ISIS e isolare gli Stati che lo sostengono (Arabia Saudita, Qatar, Turchia)

• Aprire un corridoio al confine turco che consenta aiuti umanitari e rifornimenti alle forze di difesa kurde delle YPG/YPJ che stanno eroicamente difendendo Kobane

• Riconoscere l’autonomia democratica del Rojava (Kurdistan occidentale) in Siria, esempio di autogoverno e convivenza pacifica fra popoli, religioni, culture diverse, contro il totalitarismo di ISIS

• Togliere il PKK dalla lista delle organizzazioni “terroristiche” e proseguire il negoziato con Öcalan