‘Manifesto del Comportamento Politico’ del Kongra-gel e del KCK
Il KONGRA-GEL e il KCK hanno pubblicato il loro ‘Manifesto del Comportamento Politico’ mettendo in evidenza le decisioni che il movimento curdo metterà in pratica nelle quattro parti del Kurdistan nel prossimo futuro.
Secondo il manifesto, che consiste di disposizioni significative in relazione al processo di soluzione democratica avviato dal leader del popolo curdo Abdullah Ocalan, l’Assemblea Generale del Congresso del Kongra-Gel (30 giugno-5 luglio) ha concordato il mantenimento del cessate il fuoco e il piano di ritiro .
Nel manifesto viene osservato che “il governo dell’AKP dovrebbe attuare un cambiamento nella sua politica, intitolato “il silenzio delle armi e la parola delle idee”, dopo aver affrontato un fallimento nel suo concetto di guerra contro il PKK (Partito dei Lavoratori del Kurdistan) così come nella sua politica siriana, a causa della costruzione di una nazione democratica di curdi in Rojava Kurdistan attraverso la rivoluzione del 19 luglio”.
Il manifesto sottolinea che il 23 marzo il movimento curdo ha rilasciato ufficiali turchi tenuti in custodia e invocato la tregua dopo aver valutato la nuova road map e l’appello del Newroz da parte di Ocalan. Facendo riferimento al ritiro dei guerriglieri curdi dai confini turchi iniziato l’8 maggio, il manifesto ha affermato che la prima fase del processo è terminata il 1° giugno, mentre ora sono in corso i lavori per l’inizio della seconda fase.
Viene poi ribadito che le pratiche e l’atteggiamento del governo dell’AKP nel processo in corso costituiscono un ostacolo significativo per l’avanzamento del processo di risoluzione.
Nel manifesto sono evidenziati i seguenti dieci punti e le decisioni del movimento curdo per il prossimo periodo che sono:
– Riconoscere il processo di soluzione democratica che Ocalan ha avviato e soddisfarne tutte le richieste;
– Attenersi alla tregua e al ritiro che la Presidenza del Consiglio Esecutivo del KCK ha annunciato il 23 marzo;
– Guidare il processo di tregua e di ritiro in linea e secondo il processo di risoluzione democratica;
– Promuovere i tumulti popolari e mobilitare tutte le dinamiche sociali nel paese, al fine di creare una pressione politica sul governo dell’AKP;
– Condurre intensi lavori organizzativi al fine di mettere in pratica le decisioni scaturite dalla Conferenza della Pace e della Democrazia; mobilitarsi con poteri democratici per organizzare una politica democratica in Turchia;
– Mettere in pratica i preparativi per la difesa attiva della guerriglia in caso di attacco da diversi poteri ed esercitare il diritto di rappresaglia in caso di necessità;
– Sviluppare un atteggiamento in linea con quello di Ocalan qualora il governo dell’AKP dovesse sabotare il processo o trasformarlo in una politica ingannevole;
– Fare avanzare l’attuale politica a Rojava, dichiarare il governo ad interim e raggiungere il livello di realizzazione di un governo locale curdo;
– Condurre una lotta più efficace in Başur, compiere sforzi per consentire ai poteri democratici di vincere le prossime elezioni e riunire la Conferenza Nazionale del Kurdistan;
– Lavorare per il mantenimento dell’attuale cessate il fuoco tra PJAK (Partito per una Vita Libera in Kurdistan) e lo stato iraniano in Rojhilat; essere preparati per eventuali diversi comportamenti che il regime iraniano può sviluppare.