Madri del sabato: la stessa tenacia per 20 anni
La lotta delle famiglie e degli scomparsi e dei difensori dei diritti umani degli scomparsi è proseguita in Turchia sin dal 1995.Le Madri del sabato,che si ritrovano ogni sabato a piazza Galatasaray a Beyoglu Istanbul,si riuniranno questo week end per la 530esima volta.
La lotta per gli scomparsi in Turchia iniziata con la richiesta di ritrovamento per il rivoluzionario comunista Hasan Ocak.Mentre le persone scomparse e gli omicidi irrisolti sono sempre stati all’ordine del giorno in Turchia sin dagli anni ’70,non è stato possibile organizzare una lotta sistematica contro questa politica di stato fino al 1995.
Hasan Ocak,che è stato una delle persone più importanti della sollevazione contro gli attacchi della contro-guerriglia nel quartiere di Gazi a Istanbul,è stato rapito il 21 marzo 1995.
La sua famiglia e i compagni hanno condotto una campagna per mesi per il suo ritrovamento affermando: “Lo avete preso vivo,lo rivogliamo vivo”.Sono state accese candele nel centro della città per Hasan Ocak,si sono svolti scioperi della fame,occupate sedi del CHP e sindacati hanno effettuato manifestazioni.Oltre a queste iniziative nelle strade,la famiglia di Hasan Ocak ha tentato ogni possibile via giudiziaria e amministrativa.Ma ogni istituzione ha dato la stessa risposta alla famiglia:”Non esiste tale persona iscritta nei nostri archivi”.
Notizie di Ocak giunsero solo alla fine del 57° giorno.Il suo corpo torturato è stato trovato nel cimitero per persone non identificate di AltınşehirEra stato strangolato con una corda.Erano state rimosse la sua cintura e le stringe delle scarpe,come viene sempre fatto per le persone poste sotto custodia.Il suo corpo è stato prelevato dal cimitero di Altınşehir il 17 maggio ed è stato seppellito il 19 maggio nel cimitero di Gazi dopo un funerale a cui avevano partecipati migliaia di persone.
Il ritrovamento di Hasan Ocak significava che lo stato era stato colto in fragrante.Anche se a seguito della lotta per Hasan Ocak si è verificato una diminuzione del numero degli scomparsi,i corpi di Rıdvan Karakoç e Ayşenur Şimşek sono stati ritrovati nello stesso periodo.Ancora,a seguito di una lotta di 21 giorni,il corpo di Ayhan Uzala è stato ritrovato in vita e bendato nel “triangolo della morte” di İzmit-Hendek.
La lotta per gli scomparsi non è terminata dopo il ritrovamento di Hasan Ocak.La lotta si è evoluta in una permanente con lo slogan:”Trovare i responsabili,condurre i responsabili davanti alla giustizia”.”Autobus degli scomparsi” sono partiti da Kadıköy, Istanbul ed hanno visitato molte città turche e curde per informare la gente sugli scomparsi.La madre di Hasan Ocak,Emine Ocak,
e molti altri hanno trasformato la piazza di fronte al Parlamento in un luogo di protesta.
Mentre i sit-in di protesta sono continuati a Kadıköy e a Bakırköy in Istanbul,le iniziative del sabato sono state lanciate ispirandosi alle iniziative del giovedì delle madri di Plaza de Mayo in Argentina.Le prima iniziativa del sabato condotta dalla famiglia di Ocak,dalla madre di Hüseyin Toraman, Hatice Toraman,dalla moglie di Hasan Gülünay, Birsen Gülünay,e da attivisti dei diritti umani ha avuto luogo il27 maggio 1995 a piazza Galatasaray a Istanbul.
Da allora ogni sabato i parenti degli scomparsi,i loro amici e compagni,e gli attivisti dei diritti umani si sono radunati a Galatasaray alle 12:00 portando garofani e le immagini degli scomparsi.
Durante queste proteste fino al 13 marzo 1999, le famiglie hanno evidenziato le forze della contro-guerriglia dietro le sparizioni e hanno chiesto che siano assicurati alla giustizia.Ma queste 200 settimane non sono state facili.Le famiglie hanno affrontato la violenza dello stato.Le madri sono state attaccate dalle polizia,prese di mira dai lacrimogeni e dai cani della polizia e poste in detenzione ed arrestate.
Le azioni si sono concluse dopo la 200esima a causa degli intensi attacchi e della repressione.
Ma in quanto coloro i quali dietro le sparizioni sono stati arrestati nell’ambito delle indagini su Ergenekon,le famiglie rilanciato le proteste il 31 gennaio 2009, al fine che vengano messi sotto processo i responsabili delle sparizioni.