Lo studio legale Asrın chiede la fine della tortura a Imrali
In una dichiarazione riguardante l’assoluto isolamento imposto al leader curdo Abdullah Öcalan, l’ufficio legale di Asrın ha chiesto la fine dell’incommunicado e delle pratiche di tortura a Imrali.
Le critiche del caporedattore di Tele1 Merdan Yanardag all’assoluto isolamento del leader curdo Abdullah Öcalan in un discorso televisivo hanno generato una discussione pubblica.
Merdan Yanardag ha dichiarato: “L’isolamento contro Abdullah Öcalan non ha basi legali. Dovrebbe essere rimosso. Non gli è nemmeno permesso di incontrare la sua famiglia e gli avvocati. Com’è possibile un tale sistema di esecuzione?” Dopo le sue osservazioni, Yanardag è stato sottoposto a un’indagine.
Una dichiarazione rilasciata lunedì dall’ufficio legale di Asrın afferma: “Ciò che dovrebbe effettivamente essere indagato è lo stesso regime di isolamento di Imrali e i suoi attuatori”. La dichiarazione ha osservato che Öcalan non è autorizzato a incontrare la sua famiglia e i suoi avvocati, che è un diritto più naturale e legale, per motivi illegali. Anche di Ömer Hayri Konar, Hamili Yıldırım e Veysi Aktaş, che sono detenuti insieme a Öcalan a İmralı, non si hanno notizie, ha aggiunto.
La fase più violenta della tortura
La dichiarazione prosegue: “Anche la negazione dei diritti e delle libertà fondamentali è una forma di tortura. Nonostante i ripetuti sforzi per più di 27 mesi, il signor Öcalan e altri detenuti sono stati tagliati fuori dal mondo esterno e non ci sono informazioni affidabili sulle loro condizioni di salute e sulle condizioni di detenzione.
Questa è la fase più violenta della tortura a Imrali. È ovvio che ciò che è sbagliato e illegittimo sono queste stesse pratiche.
Dovrebbe essere noto che gli attacchi ai diritti personali dei nostri assistiti non sono separati da queste politiche. Contrariamente alla propaganda del governo, è stato dichiarato da milioni di persone che il signor Öcalan rappresenta la libertà e la democrazia.
Nel 2006-2007, più di tre milioni di persone in Turchia hanno presentato le loro firme alla Grande Assemblea Nazionale della Turchia, e più di 10 milioni di persone hanno presentato una petizione al Consiglio d’Europa nel 2013, chiedendo la libertà di Öcalan.
A seguito della nostra richiest nel 2022, il Comitato per i diritti umani delle Nazioni Unite ha presentato al governo la sua decisione precauzionale adottata il 6 settembre 2022.
Il 19 gennaio 2023, il Comitato per i diritti umani delle Nazioni Unite ha ricordato al governo la sua decisione, affermando che “Öcalan e altri detenuti dovrebbero essere autorizzati a incontrare immediatamente i loro avvocati senza alcuna restrizione”. Tuttavia vediamo che il governo continua a non rispettare il verdetto internazionale al quale è obbligato a conformarsi. L’inosservanza di tale decisione e la prosecuzione di altre forme di isolamento costituiscono reato di dolo e tortura.
Chiediamo al governo e al ministero della Giustizia di conformarsi alla decisione precauzionale del Comitato per i diritti umani delle Nazioni Unite e di porre immediatamente fine all’incommunicado e alle pratiche di tortura”.