Libertà per Öcalan- Milano
Il più grande isolamento nella storia umana è imposto al leader Apo (Abdullah Ocalan) e questo isolamento unico nella storia, immorale e senza scrupoli, viene perpetrato con più insistenza dopo l’alleanza AKP-MHP-Ergenekon.
Il sistema di isolamento internazionale che dura da 21 anni senza interruzione, ha raggiunto adesso un livello insopportabile. Nonostante le pressioni contro questo regime abbiano funzionato per un periodo, non sono mai risultate abbastanza sufficienti a porvi fine.
Gli avvocati del leader Apo sono riusciti ad avere un colloquio nel carcere di Imrali solo dopo il più grande sciopero della fame di massa della storia.
Il Ministero della Giustizia turco ha rilasciato una dichiarazione ufficiale nella quale garantiva che gli incontri sarebbero proseguiti, perciò tali manifestazioni si erano concluse.
E’ stato stabilito che attraverso la supervisione del CPT (Comitato europeo per la prevenzione delle torture) il divieto di visita per gli avvocati sarebbe stato revocato, lo stesso CPT avrebbe seguito la questione per evitare che l’isolamento totale si ripetesse.
Nella lotta per porre fine all’isolamento, 9 compagni, in particolare Uğur, Ümit, Zülküf, Ayten, si sono sacrificati e hanno dato fuoco ai loro corpi per non vivere mai più in tale regime, in nessun’altra circostanza.La campagna NON POTETE OSCURARE IL NOSTRO SOLE , ha mostrato al mondo intero che la vita senza il leader Apo, che rappresenta il sole per il popolo curdo, non è possibile. Tra Apo e il popolo curdo esiste un legame di vita e i loro destini sono incrociati.
Possiamo infatti dire che il sistema di isolamento globale imposto al leader Apo è anche un isolamento imposto al popolo curdo e a tutti coloro che sostengono la libertà e la democrazia.
Opporsi al sistema di isolamento di Imrali, esprimere resistenza e organizzazione contro di esso è una della più fondamentali azioni di libertà e democrazia di questa epoca.
Il “sistema Imrali” deve essere demolito, questo percorso di libertà parte dalla cessazione dell’isolamento su leader Apo.
È ora ,è il giorno in cui rompere l’isolamento, di agire ininterrottamente per la libertà del leader, giocare la partita diplomatica. Se la guida del nostro popolo è il motivo della nostra vita, questo è il momento in cui mobiliteremo le nostre vite a servizio della libertà.
L’atteggiamento e la determinazione con cui lotteremo per la libertà del leader Apo contro l’oppressione sarà la stessa dei nostri compagni che hanno portato avanti la mobilitazione NON POTETE OSCURARE IL NOSTRO SOLE.
Stiamo avviando un processo d’azione indefinito e lottiamo per demolire il sistema Imrali. Ora, né il nostro movimento né il nostro popolo possono sopportare di vivere per un altro minuto con il sistema Imralı.
Su questa base per Apo e per la libertà del nostro popolo intraprenderemo un’azione continua in tutte le gli ambiti, in particolare nelle strade e nelle istituzioni; il mondo deve sapere che la pazienza è finita.Tutte le forze che sostengono l’oppressione contro il popolo curdo e leader Apo e l’uso dei suoi simboli devono sapere che non accetteremo mai più queste imposizioni.
Da 21 anni un isolamento disumano si abbatte sugli ispiratori del Confederalismo democratico. Per 21 anni il popolo curdo e i suoi compagni internazionalisti hanno combattuto per la libertà del leader del popolo curdo e del lider del Confederalismo democratico Abdullah Ocalan. Su questa base si sono portate avanti costantemente azioni di massa, conferenze, festival, incontri. Sul campo internazionale, in Italia, Germania e Svizzera sono state condotte grandi azioni di appropriazione di massa, grande il lavoro svolto dai sindaci del Regno Unito e tutto questo continua senza sosta.
Il CPT ha confermato l’esistenza dello stato di isolamento ed ha affermato che il “sistema Imrali” deve cessare. Anche il CPT, che è stato coinvolto nella costruzione del sistema İmralı, afferma chiaramente che le condizioni di Imrali sono inaccettabili.
È stato portato avanti attraverso una gestione arbitraria lontana da tutti i pincipi legali e privazione di diritti basilari. Nesusna visita degli avvocati tra il 27 luglio 2011 e il 2 maggio 2019. Dopo che solo quattro (4) avvocati hanno ottenuto un colloquio, tra il 2 maggio e il 7 agosto 2019, il divieto è continuato.
Dopo la consultazione familiare svoltasi nel settembre 2016, ad Ocalan è stato permesso di vedere la sua famiglia solo 4 volte in date diverse (12 gennaio 2019, 5 giugno 2019, 2 agosto 2019 e 3 marzo 2020).
Il diritto alla corrispondenza, in precedenza limitato e censurato, è stato completamento abolito dal 20 luglio 2016. Il diritto dalla telefonata, che la legge stabilisce di 1 volta a settimana, è stato riconosciuto solo una volta neli ultimi 20 anni il 27 aprile 2020. Lo stesso diritto, portato a due volte nelle carceri a causa della pandemia, non è mai stato applicato alla detenzione di Ocalan. La telefonata citata è stata l’ultima nella quale è stato possibile ascoltarlo.
Qui è necessario menzionare due decisioni fondamentali della Corte Europea Diritti Umani riguardo la situazione del leader del popolo kurdo, in questi 21 anni.
La prima, nel 2005 dall’articolo 6 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, stabilisce che il diritto a un processo equo è stato violato; la seconda del 2014 afferma dall’art. 3 articolo della Convenzione, afferma che il divieto di tortura è stato violato.
Quando entrambi i pronunciamenti della Corte Europea vengono letti insieme, è possibile affermare che il nostro leader si trova in uno stato di prigionia e sottoposto a tortura senza aver ricevuto un giusto processo.
Pertanto, è chiaro anche attraverso un’interpretazione giuridica, non è legalmente possibile costringere il leader in carcere e non ha senso sottolineare la revisione delle sue condizioni.
Questa pratica, che dura da 21 anni, raggiungerà uno stato di equità e giustizia solo con l’abolizione del sistema İmralı e la messa in libertà del nostro leader.
In altre parole non chiediamo più il miglioramento della condizioni nelle carceri turche ma la CESSAZIONE IMMEDIATADI QUESTO SISTEMA E LA LIBERTA’ TOTALE PER TUTTI I DETENUTI POLITICI.
Ocalan ed il modello sociale basato sul Confederalismo democratico rappresenta nel 21° secolo per l’umanità ed il socialismo, ciò che Marx rappresentava nel 19° secolo e Lenin nel 20°. Possiamo affermare che ogni attacco contro l’ideologo del Confederalismo Democratico, che rappresenta il paradigma nella concezione di socialismo del 21° secolo, è espressione delle azioni contro l’umanità dei governanti oppressori.
Le teorie, il paradigma ed il progetto del Confederalismo democratico risplendono come un sole, in Rojava e per il resto dell’umanità rappresentano una grande speranza. Sebbene tutte le potenze dominanti del mondo siano intervenute per oscurare il sorgere del sole in Rojava, anche i popoli del mondo hanno svolto un ruolo importante nel mantenere viva questa rivoluzione abbracciandola fortemente.
La rivoluzione del Rojava è soprattutto la rivoluzione del leader del Confederalismo democratico, che ha preparato per anni la struttura materiale e ideologica della rivoluzione con grandi sforzi. In sostanza, la rivoluzione del Rojava è una rivoluzione nata dalle teorie e i pensieri di Öcalan.
È ORA. La campagna FREEDOM ÖCALAN, a differenza delle campagne condotte finora, è totalmente rivolta alla Libertà di Serok Apo. Le campagne che conduciamo, in parte da molti anni, sono ormai campagne permanenti la cui conclusione dipende dal successo della lotta.
Finora è stato svolto un lavoro di grande valore, soprattutto sotto la guida del sindacato britannico, sindacato dell’arte, amici italiani e tedeschi e l’esecuzione di questo lavoro in un coordinamento congiunto porterà seri risultati.
La partecipazione di tutti i nostri amici, interessati al contenuto, alla linea d’azione, all’azione diplomatica, alla promozione e alla propaganda della campagna, è molto importante per essa. Ci aspettiamo che il loro lavoro sia trasmesso alla commissione.
Ora è il momento della libertà del Leader Öcalan, ci aspettiamo l’alta partecipazione di tutti i nostri compagni e attivisti per portare a termine i lavori con l’unico obiettivo della libertà assoluta.
Sabato 13 febbraio ore 15 Piazza della Scala- Milano
Comunità curda di Milano