L’ex membro del CPT: La Turchia ostacola l’informazione su Öcalan
Il dottor Jean-Pierre Restellini, ex membro del CPT, chiede rinnovati sforzi per affrontare l’isolamento del leader del PKK Abdullah Öcalan nella prigione di İmralı, evidenziando gravi preoccupazioni per la salute e i diritti umani.
Il dottor Jean-Pierre Restellini, ex membro del Comitato europeo per la prevenzione della tortura (CPT), ha affermato che la Turchia sta utilizzando tutti i mezzi possibili per impedire che le informazioni sul leader curdo Abdullah Öcalan in detenzione raggiungano il mondo esterno. Venerdì, parlando con Serkan Demirel di Medya Haber TV, ha sottolineato la natura inaccettabile dell’isolamento di Öcalan e ha chiesto una nuova visita del CPT o una dichiarazione pubblica.
Il dottor Jean-Pierre Restellini, che ha visitato İmralı tre volte, ha ribadito che gli standard del CPT rifiutano l’isolamento totale. “La prolungata mancanza di contatti di Abdullah Öcalan con la sua famiglia e i suoi avvocati è problematica”, ha affermato. Ha sottolineato che la Turchia deve rispondere alle osservazioni del CPT per consentire la pubblicazione dei suoi rapporti. “Questa è una strategia intelligente per evitare la responsabilità”, ha spiegato.
Jean-Pierre ha sottolineato un precedente in cui il CPT ha rilasciato una dichiarazione pubblica sulle condizioni di detenzione dell’Azerbaigian, suggerendo un approccio simile per la Turchia. “Anche se le circostanze differiscono, l’idea fondamentale rimane la stessa”, ha affermato.
Evidenziando i gravi rischi per la salute derivanti da un isolamento prolungato, Jean-Pierre ha condiviso le sue esperienze professionali affermando: “L’isolamento completo può portare a crolli psichiatrici”. Ha sottolineato la posizione del CPT secondo cui i detenuti devono avere accesso alla famiglia e all’assistenza legale ritenendo inaccettabile l’isolamento di Öcalan.