Le primarie del partito DEM segnalano una forte risposta in vista delle elezioni aministrative
Con una mossa storica, il Partito per l’Uguaglianza e la Democrazia dei Popoli (Partito DEM) ha condotto le primarie nelle regioni a maggioranza curda della Turchia, selezionando i candidati per le elezioni locali del 31 marzo. Nonostante le sfide, l’elevata affluenza alle urne e la diversificata lista di candidati, anche in città chiave come Diyarbakır (Amed), riflettono un forte impegno a favore della rappresentanza democratica.
In vista delle elezioni locali del 31 marzo in Turchia, il Partito per l’Uguaglianza e la Democrazia dei Popoli (Partito DEM) ha completato le sue primarie in varie regioni a maggioranza curda, inclusa una significativa affluenza alle urne a Van (Wan). I copresidenti Gönül Uzunay e Veysi Dilekçi del partito DEM di Van hanno annunciato il completamento del processo di voto pubblico, segnalando una forte risposta agli amministratori nominati dal governo e al partito al governo.
Le primarie, svoltesi il 13 e 14 gennaio, erano parte dell’iniziativa del partito per scegliere i candidati co-sindaco, i membri del consiglio comunale e i membri del consiglio provinciale. Il processo, caratterizzato da una partecipazione entusiasta nonostante i ritardi tecnici in alcuni distretti, è stato una testimonianza dell’impegno del partito a favore della rappresentanza democratica.
Gönül Uzunay ha sottolineato l’importanza del voto pubblico, considerandolo una risposta critica al sistema che mina la volontà curda. “Nonostante le pressioni sul nostro partito, abbiamo dimostrato come dovrebbe funzionare la democrazia. I nostri candidati, scelti dal popolo, rappresentano la nostra voce e il nostro impegno per la democrazia, non solo in Kurdistan e Turchia, ma a livello globale”, ha affermato.
Facendo eco ai sentimenti di Uzunay, Veysi Dilekçi ha sottolineato la determinazione del partito a riconqistare tutti i 14 comuni di Van dagli amministratori, descrivendo le prossime elezioni locali come un’opportunità per impartire una lezione storica. Il messaggio di Dilekçi è stato chiaro: nonostante otto anni di volontà pubblica repressa, la comunità curda rimane ferma nel sostenere i candidati del partito DEM e una visione di governance locale.
Gönül Uzunay ha sottolineato l’importanza del voto pubblico, considerandolo una risposta critica al sistema che mina la volontà curda. “Nonostante le pressioni sul nostro partito, abbiamo dimostrato come dovrebbe funzionare la democrazia. I nostri candidati, scelti dal popolo, rappresentano la nostra voce e il nostro impegno per la democrazia, non solo in Kurdistan e Turchia, ma a livello globale”, hanno affermato.
Nella città sud-orientale di Diyarbakır (Amed), uno dei principali punti focali, i candidati hanno presentato i loro progetti prima dell’inizio della votazione. Circa 20.000 delegati hanno partecipato alle votazioni, che si sono prolungate fino alle ore serali, sottolineando l’alto livello di impegno politico in queste regioni. In particolare, a Diyarbakır, 15 candidati, tra cui quattro donne e undici uomini, si sono contesi l’importante posizione di co-sindaco della municipalità metropolitana di Diyarbakır.
Nonostante le condizioni meteorologiche difficili, c’è stata un’affluenza significativa nel distretto di Silopi (Silopiya) di Şırnak (Şirnex), riflettendo un forte impegno nei confronti dei processi democratici. Delegati come Naif Çapan e Muhammed Zorlu hanno espresso ottimismo e determinazione nel sostituire gli amministratori nominati dal governo con rappresentanti eletti, sottolineando la profonda comprensione della comunità delle questioni locali. Questo sentimento è stato ripreso in vari distretti, dove i candidati sono stati scelti non solo per le affiliazioni politiche ma per la loro capacità di affrontare sfide locali specifiche e rappresentare i diversi interessi della comunità.
Queste primarie rappresentano un momento critico per il Partito DEM e la comunità curda in Turchia. L’enfasi sulla democrazia di base, sull’autogoverno e sulla sfida al sistema fiduciario sottolinea un cambiamento significativo verso una governance più inclusiva e rappresentativa.