Le Monde Diplomatique: “Libertà per Abdullah Öcalan – Pace in Kurdistan”

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La questione curda riguarda l’Iraq, l’Iran, la Siria e in particolare la Turchia e rappresenta uno dei grandi problemi tuttora irrisolti del Medio Oriente. Il conflitto tra lo Stato turco e il movimento di liberazione curdo continua ancora. In questo conflitto fino a ora hanno perso la vita più di 40.000 persone. Circa 4500 villaggi sono stati spopolati o distrutti, milioni di uomini e donne trasformati in profughi.

È noto che un processo di pace ha bisogno di personalità forti, che sono in grado di convincere le comunità a perseguire una soluzione pacifica del conflitto. Alcuni esempi di simili personalità sono Nelson Mandela, Gerry Adams, José Ramos-Horta e Aung San Suu Kyi. Öcalan indubbiamente ne fa parte. Che il baricentro del movimento di liberazione curdo negli ultimi anni si sia spostato dalla soluzione militare, a soluzioni pacifiche è merito suo.

Dal 1993 i governi turchi hanno cercato un contatto con Öcalan e quindi riconosciuto il suo ruolo chiave per una soluzione del conflitto. L’attuale governo di Erdogan almeno dal 2009 ha condotto per anni trattative con Öcalan, ma ha interrotto questo processo nel luglio 2011. Intanto erano stati preparati protocolli che tra le altre cose prevedevano un piano graduale di misure per la costruzione della fiducia, fino a far tacere le armi sotto controllo internazionale. Siamo convinti che per la soluzione di questo problema, Abdullah Öcalan con le sue proposte e in particolare con la sua ‘Road map’ rivesta un significato decisivo.

A questo si aggiunge che la maggioranza dei curdi e delle curde lo sostiene. Nel 2006/2007, 3,5 milioni di curde e curdi si sono pronunciati con la propria firma per Öcalan come loro rappresentante politico.

Tutto ciò lo rende indispensabile e ne fa una figura chiave per una soluzione di pace. Questo ruolo tuttavia non può svolgerlo dal carcere, dove le sue possibilità di comunicazione sono estremamente limitate. Spesso, come anche attualmente, si trova in una condizione di isolamento totale dal mondo esterno.

Richiedere la sua libertà è necessario per spezzare la logica militare del conflitto e orientarlo verso trattative pacifiche.

Per questo sosteniamo la richiesta di libertà per Abdullah Öcalan e i prigionieri politici in Turchia. La libertà di Öcalan rappresenterà una svolta per la democratizzazione della Turchia e per il processo di pace in Kurdistan.

Tra le prime firmatarie e i primi firmatari:

Gerry Adams, Presidente di Sinn Fein, Irlanda; Prof. Noam Chomsky, MIT, USA; Arundhati Roy, Scrittrice e Attivista, India; Dario Fo, Premio Nobel per la Letteratura, Italia; Luisa Morgantini, ex Vicepresidente del Parlamento Europeo, Italia; Prof. Immanuel Wallerstein, Sociologo, Christofias Demetris, Presidente della Repubblica di Cipro; USA; Ela Gandhi, Gandhi Development Trust, Sudafrica;Nechirvan Barzani, Presidente del Consiglio dei Ministri della Regione Autonoma del Kurdistan, Iraq; Chrysostomos II, Arcivescovo di Cipro; Bruce Kent, Vicepresidente Pax Christi, GB; Leyla Zana, Parlamentare, Premio Sacharow, Turchia; Nils Anderson, Co-Presidente ADIF, Francia; Ivar Asjes, Vicepresidente del Parlamento, Curaçao; Hilda Astudillo, Parlamentare, Ecuador; Jose B. Rafael Avila, Parlamentare, Venezuela; Prof. Dr. Rudolph Bauer, Politologo, Scrittore e Pittore, Germania; Sherko Bekas, Poeta, Kurdistan-Iraq; Michel Billout, Senatore, Francia; Allan Boesak, ex Presidente della Lega delle Chiese Riformate, Sudafrica; Nicole Borvo Cohen-Seat, Senatrice, Francia; Fabio Amato, Responsabile Esteri Rifondazione Comunista, Italia; Dominique Bucchini, Presidente del Parlamento Corso, Corsica; Ambrosio Canera, Partito Comunista Cubano, Cuba; Julia Cesar Valentin, Senatrice, Repubblica Dominicana; Gennaro Migliore, capogruppo SEL alla Camera dei Deputati, Italia; Efrain Condori Lopez, Senatore, Bolivia; Jeremy Corbyn, Parlamentare, GB; Essa Moosa, Magistrato, Sudafrica; Prof. Dr. Eric Defoort, Presidente della European Free Alliance, Belgio; Vittorio Agnoletto, ex Europarlamentare, Italia; Siraj Desai, Magistrato, Sudafrica; Jorge Enrique, Parlamentare, Puerto Rico; Jill Evans, Europarlamentare, GB; Oliviero Diliberto, già deputato e ministro, Italia; Hans-Christof von Sponeck, ex. Segretario Generale Aggiunto dell’ONU e Coordinatore per le Questioni Umanitarie, Germania; Paolo Ferrero, Segretario Rifondazione Comunista, Italia; Ralph Fertig, Presidente dello Humanitarian Law Project, USA; Alessandro Forlani, ex Parlamentare, Italia; Wolfgang Gehrcke, Parlamentare, Germania; Dr. Heiner Geißler, ex Ministro Federale, Germania; Prof. Dr. med. Ulrich Gottstein, Medici Internazionali per la Pace e la Responsabilità Sociale (IPPNW), Germania; Andrej Hunko, Parlamentare, Germania; Malalai Joya, Attivista, Scrittrice ed ex Parlamentare, Afghanistan; Jean Lambert, Europarlamentare, GB; Pierre Laurent, Presidente Sinistra Europea, Francia; Maria Leon, Parlamentare, Venezuela; Gwede Mantashe, Segretario Generale ANC, Sudafrica; Ramon Mantovani, ex Parlamentare, Italia; Bernard Marquet, Consiglio Nazionale del Principato di Monaco, Monaco; Liza L. Maza, Presidente della International Women’s Alliance, Filippine; Rafael Mendez, Parlamentare, Repubblica Dominicana; Ana Miranda, Europarlamentare, Spagna; Dr. Stella Misiaouli, Parlamentare, Cipro; Gabriela Lilly Montano Viana, Senatrice, Bolivia; Alejandro Navarro Brain, Senatore, Cile; Prof. Antonio Negri, Politologo, Italia; Mauro Zuniga Nuñez, Parlamentare, Peru; Blade Nzimande, Ministro dell’Istruzione, Segretario Generale del SACP, Sudafrica; Akiva Orr, Scrittore, Israele; Margaret Owen OBE, Direttrice delle Vedove per la pace attraverso la democrazia (WPD), GB; Prof. Norman Paech, Studioso di Diritto Internazionale, Germania; Isabelle Pasquet, Senatrice, Francia; Raffaele K. Salinari, Docente universitario, Italia; Prof.ssa Maria Immacolata Macioti, Sapienza, Università di Roma, Italia; S. Nagendra, Partito Comunista, SriLanca; Mikael Gustafsson, Europarlamentare, Svezia; Luis Rosadilla, Senatore, Uruguay; Piedad Cardoba Ruiz, Attivista per i Diritti Umani, Colombia; Adela R. Segarra, Parlamentare, Argentina; Binayak Sen, Attivista per la Salute e Diritti Umani, India; Mariarita Rossa, Sindaca di Alessandria, Italia; Ian Bedowes, Segretario generale di Lega Comunista, Zimbabwe; Leonardo Michelini, sindaco di Viterbo, Italia; Dr. Vicki Sentas, Università di New South Wales, Australia; Prof,ssa Anna Maria Rivera, Etnologia Università di Bari, Italia; Carlos Sierra, Parlamentare, Venezuela; Prof. Jose Maria Sison, Presidente della International League of People’s Struggle, Olanda; Prof. Enzo Scandurra, Sapienza, Università di Roma, Italia; Carlo Sommaruga, Parlamentare, Svizzera; Prof. G. M. Tamás, Filosofo, Ungheria; Turgut Öker, Presidente dell’Unione Alevita Europa (AABK); Germania; Vyacheslav Tetekin, Segretario Partito Comunista, CPRF, Russia; Le Minh Thank, Parlamentare, Vietnam; Vedat Türkali, Scrittore, Turchia; Luigi Vinci, ex Europarlamentare, Italia; Baris Silitonga Vicepresidente del Federazione dei lavoratori metal meccanici- FSPMI, Indonesia; Manuel Fajardo, Presidente del MOVADEF, Peru; Jacques Gaillot, Vescovo di Partenia, Francia; Ricardo Letts Colmenares, Presidente della Komita Malpica, Peru; Antonia Sani, Lega Internazionale Donne per la Pace e la Libertà, Italia. Raffaella Bolini, Segretario Arci, Italia; Marco Albeltaro, Docente universitario, Italia; Andrea Giuffre’, Direttore di ECRA, Italia; Carmine Monaco, Attore, Italia;

e le organizzazioni:
AKEL, Cipro; Alternative Information Center (AIC), Gerusalemme/Beit Sahur; Bremer Friedensforum, Germania; CAMPACC (Campagna contro la Criminalizzazione delle Comunità), GB; Cordillera Peoples Alliance, Filippine; GEP Associazione degli Scrittori, Peru; Giuristi Democratici, Italia; Partito Comunista Francese; Rete Kurdistan Italia; LAB, Sindacato dei Paesi Baschi; Liberation, GB; ASCE – Associazione sarda contro l’emarginazione, Italia; Movimento contro il Razzismo per l’Amicizia dei Popoli, MRAP, Francia; Senzaconfine, Italia; Peace in Kurdistan Campaign, GB; Progetto Diritti, Italia; Red Party, Norvegia; Solidarité Liberté, Francia; Tanggol Bayi (Difendi le Donne), Filippine; TUI MM, Sindacato, Paesi Baschi; Organizzazione delle donne per i prigionieri politici, Israele.

La campagna di raccolte firme è stata avviata a settembre 2012. A giugno 2013 era stato raggiunto un milione di firme raccolte.

Sostieni la campagna inviando un email a info@uikionlus.com oppure www.freeocalan.org, info@uikionlus.com

Iniziativa Internazionale ‘Libertà per Abdullah Ocalan- Pace in Kurdistan’
www.freeocalan.org / @freeocalan/ Casella Postale 100511, 50445 Koln, Germania/