L’amministrazione civile di Al-Tabqa’a rifiuta le minacce turche
Il Consiglio Esecutivo dell’Amministrazione Democratica Civile della città di al-Tabqa ha dichiarato che rifiuta le minacce Turche subite dalle regioni del Nord-Est in Siria.
Di fronte al suo quartier generale nella zona di al-Makasem della città di al-Tabqa, Il Consiglio Esecutivo dell’Amministrazione Democratica Civile dell’area di al-Tabqa ha rilasciato una dichiarazione nella quale esprime il suo rifiuto alle minacce del Presidente Turco Recep Tayyip Erdogan perpetuate nelle aree del Nord-Est della Siria liberate dalle Forze Democratiche Siriane.
Il co-presidente della Commissione Economica dell’Amministrazione Democratica Civile della città di al-Tabqa, ha dichiarato: “in nome dell’Amministrazione Democratica Civile della città di al-Tabqa e in nome degli abitanti dell’area con tutte le sue componenti, noi dichiariamo a tutti, il 13 dicembre, e il mondo deve ascoltare con tutte le sue istituzioni umanitarie per manifestare il nostro rifiuto e la nostra rabbia nei confronti delle minacce Turche rappresentate dal suo presidente Erdogan e la sua fazione fascista”.
Il Consiglio Esecutivo ritiene che “lo Stato Turco ha violato tutte le convenzioni internazionali ed ha trasformato la regione da uno stato di stabilità in una regione di tensione, instabilità, caos e conflitti, includendo l’estremismo etnico e religioso e portando la vita delle popolazioni della regione verso una destinazione sconosciuta”.
La dichiarazione ha attribuito alle minacce Turche il fatto che “la verità dietro tutto questo è che i suoi resti dell’ IS nel Nord-Est della Siria hanno colto il loro ultimo respiro e le minacce sono arrivate per salvare il resto di loro e supportarli per farli ritornare nell’area sotto i nomi di altre organizzazioni terroristiche diverse solo nella forma, ma il contenuto è omicidio, deportazione e occupazione dei territori”.
La dichiarazione dice che “anche le istituzioni e le organizzazioni internazionali sono interessate a dichiarare con ogni mezzo il loro rifiuto e affrontare queste dichiarazioni e minacce”.
Il Consiglio Esecutivo ha chiesto alla comunità internazionale di ritenere responsabile la Turchia dei suoi crimini, che hanno quasi raggiunto i loro paesi nel supporto ai terroristi dell’IS.