L’amministrazione autonoma: Afrin resiste nonostante gli accordi tra Russia e Turchia
I portavoce dell’amministrazione autonoma della regione di Al-Jazeera richiamano l’attenzione della comunità internazionale e denunciano l’avanzata distruttrice dell’esercito turco contro la popolazione di Afrin, così come i recenti accordi tra Russia e Turchia. Il silenzio della comunità internazionale deve essere rotto. Afrin ne uscirà vincitrice.
L’amministrazione autonoma ha rilasciato una dichiarazione scritta a proposito del silenzio della comunità internazionale circa la situazione ad Afrin e in merito agli accordi tra Russia e Turchia che minacciano l’annientamento della popolazione della regione.
Di seguito riportiamo il testo della dichiarazione:
“Nonostante le recenti risoluzioni prodotte da istituzioni internazionali quali il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite circa la riduzione delle violenze e il definitivo cessate il fuoco in Siria, la realtà dei fatti è ben diversa. Essa, purtroppo, dà prova di uno sviluppo degli avvenimenti in senso contrario, con un inasprimento di violenze, uccisioni e distruzione di villaggi, tramite l’uso di ogni tipo di armi.
Afrin è esposta alla tremenda macchina distruttrice dell’esercito turco, giunta, infine, a patti con le forze militari russe.
In questa sua sporca guerra contro la popolazione di Afrin, la Turchia si serve di gruppi terroristici appartenenti allo Stato Islamico e a Al-Qaeda, ancora presenti sul territorio, e intende fare della regione di Afrin una base della potenza coloniale turca.
Per oltre un mese e mezzo, il popolo di Afrin e i loro compagni alleati hanno resistito e combattuto fianco a fianco, dando prova di grande coraggio, per contrastare il terrorismo turco nella speranza di ridare un futuro di libertà alla popolazione della regione. Ci preme ribadire che il silenzio attuale della comunità internazionale si abbatte ancora più pesantemente sui popoli di queste terre. La mancata denuncia del terribile massacro che viene attualmente perpetrato ad Afrin incoraggia il regime turco a continuare il suo progetto espansionistico e coloniale.
Mentre parliamo, villaggi interi vengono saccheggiati, civili, tra cui donne e bambini, vengono massacrati, le scuole vengono chiuse, gli ospitali isolati. La comunità internazionale rimane in silenzio, indifferente, come se l’approvazione della risoluzione sul cessate il fuoco bastasse per risolvere la situazione.
Il mondo intero ha la responsabilità di fermare questo massacro. La coalizione internazionale, guidata in primis dagli Stati Uniti e dagli altri membri permanenti del Consiglio di sicurezza, ha il dovere di rimanere fedele alle sue responsibilità umanitarie, storiche e morali e fermare la terribile macchina di distruzione azionata dallo Stato turco. Deve dar prova di voler sostenere davvero la sopravvivenza del nostro popolo.
Ci rivolgiamo dunque soprattutto alla Russia e agli Stait membri del Consiglio di sicurezza, che non hanno assicurato l’attuazione della recente risoluzione. La decisione presa dalle autorità delle Forze democratiche siriane di far intervenire alcuni loro gruppi sul territorio non è stata semplice. Eppure, tale passo è si è rivelato necessario per sostenere Afrin e la sua gente, abbandonata dal mondo intero, un mondo sordo di fronte alla tragedia di questa guerra, ignaro della lotta di resistenza in corso ormai da un mese e mezzo.
Certamente, dobbiamo tenere conto di un indebolimento delle difese sul fronte orientale, dove è ancora in corso la lotta al terrorismo. Alcuni dei nostri combattenti sono infatti intervenuti a sostegno dellla regione di Afrin, per difenderne la nostra popolazione dagli attacchi turchi. Se ci siamo spinti a tanto, è stato solo dopo aver ottenuto l’approvazione del nostro popolo. Il nostro contributo intende sostenere la resistenza attalmente in corso e salvare Afrin. Denunciamo il vergognoso silenzio di tutta la comunità internazionale.”