“La Turchia deve essere denunciata alle Nazioni Unite e perseguita per l’uso di armi chimiche”
L’operazione della Turchia nella regione federale del Kurdistan, iniziata il 23 aprile, è recentemente salita al vertice della discussione con il dispiegamento di armi chimiche, considerato un crimine contro l’umanità in tutto il mondo. I violenti bombardamenti effettuati dall’esercito turco mettono in pericolo la vita degli abitanti della regione. Secondo le informazioni ricevute 548 persone nella regione di Behdinan, in particolare a Kanimasi e dintorni, hanno cercato cure nell’ultimo mese per disturbi come arrossamento eccessivo degli occhi, visione offuscata, mal di testa improvvisi, sangue dal naso, difficoltà respiratorie, arrossamento della pelle e piccoli gonfiori. In una dichiarazione le Forze di difesa popolare (HPG) hanno anche affermato che di recente l’esercito turco ha usato armi chimiche vietate almeno 157 volte.
La Turchia deve essere perseguita
Mihemed Sabah, direttore di Human Rights Watch nella regione del Kurdistan, ha dichiarato a Rojnews che l’uso di sostanze chimiche è contro la legge di guerra e viola le norme sui diritti umani che proteggono i civili dalle armi chimiche. Sabah ha sottolineato che l’uso di armi chimiche da parte della Turchia dovrebbe essere indagato e perseguito nei tribunali internazionali.
Denuncia all’ONU
Sabir Abdulrehan, un avvocato per i diritti umani, ha richiamato l’attenzione sugli attacchi mortali della Turchia affermando: “Possiamo vedere che la Turchia continua a utilizzare armi chimiche vietate nei suoi attacchi alla regione del Kurdistan. Lo stato turco sta impiegando ogni mezzo possibile per opprimere il popolo curdo, proprio come hanno fatto tutto il possibile per impedire la resistenza a Dersim.”
Sottolineando che la Turchia deve essere denunciata alle Nazioni Unite per l’utilizzo di armi chimiche, Abdulrehan ha affermato: “Le Nazioni Unite dovrebbero esercitare pressioni sulla Turchia. Anche l’amministrazione della regione del Kurdistan è indifferente alle azioni della Turchia. Ci deve essere una reazione severa contro la Turchia e la gente deve scendere in piazza per fermare i bombardamenti”.