JINWAR- La rivoluzione delle donne del Rojava nella Pratica quitidiana
Al confine con la Turchia, nel cuore delle terre rivoluzionarie del Rojava, andiamo a conoscere un’esperienza di lotta, di autodeterminazione e di libertà: JINWAR.
Il nome è un gioco di parole tra “jin”, che in curdo vuol dire sia donna che vita, e “war”, che invece indica il doppio concetto di luogo e di casa. Il significato riflette bene l’atmosfera che si respira in questa comunità, abbracciando un nuovo modo di intendere la vita: la libertà della donna.
JIN WAR è un piccolo villaggio per sole donne nato da appena un anno e costruito su un terreno confiscato dopo il ripiegamento del regime siriano. Diverse associazioni di donne hanno costruito uno spazio in grado di creare una self-zone per potersi sentire sicure e libere all’interno di un percorso di autodeterminazione sviluppato in modo collettivo e comunitario.
Trenta case per sole donne, un frutteto ed un orto biologico comunitario, una scuola per bambini e bambine, un’accademia per donne e uno spazio in cui incontrarsi per condividere saperi ed emozioni sono solo alcuni dei diversi progetti che stanno nascendo nel villaggio, progetti che prendono corpo in base alle esigenze e alle passioni delle donne che lo vivono.
Mentre visitiamo il villaggio ci raccontano come la costruzione di un forno é diventato un progetto che ha avuto la capacità di coinvolgere le donne dei villaggi vicini.
“Un momento di incontro nel quale condividere la passione per la cucina” ci racconta Nujin “È stato bellissimo, le donne dei villaggi circostanti hanno iniziato a relazionarsi con noi, prima per bere solo il chai, poi per socializzare, ed ora vengono a cucinare il loro pane, ad aiutare nel lavoro nei campi. Si sta costruendo una nuova socialità” continua a raccontarci mentre spiega come vorrebbero creare un progetto volto alla riscoperta della medicina erboristica e recuperare la conoscenza e la storia delle vecchie sagge del luogo.
Jinwar è un villaggio ecologico che alla monocultura intensiva e all’utilizzo di fertilizzanti chimici risponde con il rimboscamento della zona, coltivazioni bio e case ecologiche costruite secondo metodi tradizionali del posto e usando solo materiali naturali.
La vita quotidiana scorre velocemente tra un lavoro e l’altro e ormai 21 delle 30 case complessive sono state già costruite, anche grazie all’aiuto degli uomini e donne dei villaggi circostanti.
JINWAR è un luogo per donne di qualsiasi età e provenienza: da chi scappa da matrimoni forzati a chi fugge da violenze domestiche, da chi vorrebbe avere la possibilità di studiare a coloro che sono rimaste vedove e magari con figli e cercano un posto sicuro nel quale poter vivere.
L’obiettivo vuole essere quello di offrire alle donne gli strumenti per rendersi indipendenti anche dal punto di vista economico, fornendo loro un’ulteriore possibilità per cambiare il proprio ruolo nella società e rompere ogni schema del patriarcato. Ed ecco dunque che quei frutteti, le verdure e il raccolto prodotto rappresentano anche la possibilità di avviare un percorso di cooperazione.
“La costruzione del villaggio non è ultimata” continua a raccontarci Nujin,” ma manca davvero molto poco!”
Continua quindi, giorno dopo giorno, la crescita di questo sogno divenuto realtà.
a cura di Yabasta Bologna