Invito a partecipare all’incontro organizativo alla manifestazione ‘Per la libertà di Abdullah Öcalan’ – Milano
Per la libertà di Abdullah Öcalan e Il 7 ottobre a Milano
Crescono le preoccupazioni relative alla salute e alla sicurezza del presidente del popolo curdo Abdullah Öcalan. Da due anni si verifica un completo oscuramento e non è stato possibile ottenere nessuna informazione sulle sue condizioni.. Dall’ultima visita dell’avvocato avvenuta il 27 luglio 2011, i costanti appelli per ottenere la visita degli avvocati non hanno prodotto risultati. Anche un comitato internazionale che comprende deputati del Parlamento Europeo, sindacalisti, accademici e attivisti dei diritti umani provenienti da diversi paesi, ha chiesto di poter visitare il carcere di Imrali il 17-18-19 febbrario, ma la richiesta è rimasta senza risposta.Tutte queste richieste al 15 luglio 2016 sono state respinte con motivazioni estremamente incredibili. come “cattivo tempo” o ” malfunzionamento del battello”.
Durante l’isolamento assoluto gli avvocati hanno regolarmente partecipato ai necessari incontri e fornito le informazioni necessarie al Comitato per la Prevenzione della Tortura , un organismo del Consiglio d’Europa dotato di autorità necessaria per visitare le carceri degli stati membri (compresa la Turchia) e di riportare le violazioni dei diritti umani rilevate. Il CPT ha visitato di recente il carcere di Imrali il 28 29 Aprile 2016, ma contrariamente alle precedenti visite, non ha ancora pubblicato il rapporto che comprende risultati e suggerimenti benché siano trascorsi passati 15 mesi, e ciò perchè la Turchia non lo ha approvato. È inconcepibile che davanti a un tale oscuramento delle informazioni oggi il CPT rimanga in silenzio, avendo in passato rilevato molte violazioni nel carcere di Imrali e offerto molte soluzioni per superarle. Inoltre, mentre crescono le preoccupazioni per la sicurezza di Abdullah Öcalan e degli altri detenuti dopo il tentativo di colpo di stato del 15 luglio 2016, il CPT ha visitato molti centri di detenzione durante le visite del 29 agosto-6 settembre 2016 e del 10-13 maggio 2017, ma non il carcere di Imrali: ciò fa presumere ad un tacito “patto del silenzio” sulla questione di Imrali.
Anche l’opinione pubblica internazionale viene ingannata. Infatti a seguito di un’interrogazione parlamentare del deputato del Partito Democratico dei Popoli (HDP) Berdan Öztürk, il Ministero della Giustizia ha affermato che: “Il detenuto in questione è in grado di incontrare i suoi avvocati come parte del suo diritto all’assistenza legale e al diritto alla difesa ma si sono verificati occasionali malfunzionamenti della nave o le condizioni meteorologiche rendono difficile raggiungere l’isola della prigione che ospita il condannato, quindi ci possono essere ostacoli ad incontrare i familiari e gli avvocati”.
Gli avvenimenti che si sono verificati in tutto il paese dal processo di Imrali nel 1999 ad oggi hanno dimostrato chiaramente che ogni qualvolta sono state portate avanti politiche di sicurezza nell’approccio alla questione curda, l’isolamento a Imrali si è approfondito unitamente ad esse. Oggi c’è un inconfondibile parallelismo tra le condizioni in cui si trova il paese e l’assoluto isolamento del presidente Abdullah Öcalan ad Imrali. Da un lato il paese sta attraversando una fase di profondo caos e conflitto e dall’altro si verifica un totale oscuramento della comunicazione con Imrali e viene impedito ogni contatto. Questo è un segnale concreto che anche piccoli contatti con Abdullah Öcalan possono creare un’atmosfera veramente positiva in tutta la società.
Abdullah Öcalan, esprimendo con insistenza gli sforzi per la pace, mostra ancora una volta che anche in condizioni di assoluto isolamento ha reso la soluzione pacifica e democratica della questione curda la propria ragione d’essere. La libertà di Abdullah Öcalan significa la libertà non soltanto del popolo curdo ma anche dei popoli del Medio Oriente. Il semplice fatto che il popolo curdo adesso è diventato un attore importante in Medio Oriente e che il modello del Rojava è generalmente accettato come un modello democratico è un merito che viene attribuito ad Öcalan. Non solamente i curdi, ma in primo luogo i popoli del Medio Oriente e molte forze sociali stanno adottando il paradigma di Öcalan e stanno lavorando attivamente verso la sua attuazione.
Il Congresso della Società Democratica in Europa ha lanciato la campagna “Libertà per Öcalan” per condannare l’isolamento imposto dallo Stato turco nei confronti di Abdullah Öcalan che da 18 anni si trova in isolamento sull’isola di Imrali. Da settembre un ampio spettro di iniziative e di manifestazioni avranno luogo a livello internazionale. Lo slogan di queste manifestazioni sarà “Libertà per Ocalan”. In questo contesto la comunità curda in Italia ha promosso una manifestazione a Milano il 7 ottobre 2017 alla vigilia del 9 ottobre data che ha segnato l’inizio del complotto internazionale contro il leader del popolo curdo Abdullah Ocalan.
Chiediamo all’opinione pubblica di essere consapevole e di dar voce a proteste democratiche contro l’isolamento del presidente Abdullah Ocalan e per fare in modo che l’attuale “sistema Imrali” , che è inaccettabile sul piano umano, legale e politico, venga smantellato.
Chiediamo all’opinione pubblica,alle organizzazioni della società civile, ai partiti, e alle organizzazioni sindacali di sostenere la mobilitazione organizzata dalla comunità curda in Italia il 7 ottobre 2017 e di partecipare alla riunione organizzativa che si terrà a Milano il 2 settembre alle 18.00 presso Arci Bellezza. Saranno presenti anche i nostri rappresentanti.
Ufficio di Informazione del Kurdistan in Italia – UIKI Onlus