Il “ruolo” della Turchia nella liberazione di Kobanè non deve essere dimenticato!
Mentre continuano gli effetti prodotti dalla liberazione di Kobanè che è stata portata a compimento grazie alla leadership delle forze YPG/YPJ dopo 134 giorni di storica resistenza, l’ attenzione è rivolta alle spiegazioni riguardanti la vittoria di Kobanè fornite dai membri dell’ AKP ed in particolare dal Presidente Recep Tayyip Erdoğan.
Il portavoce del governo Bülent Arınç ha reso una dichiarazione subito dopo la vittoria e ha parlato del “ruolo” dello Stato turco e del governo dell’AKP nella liberazione di Kobanè: “Spero che non dimenticheranno il ruolo positivo che la Turchia ha rivestito in questa questione”. Questo discorso rivela ancora una volta l’approccio incostistente dell’AKP rispetto alla resistenza di Kobanè. Ad ogni modo, il Presidente Recep Tayip Erdoğan non avverte l’esigenza di nascondere il suo approccio ostile nei confronti di Kobanè e ha dichiarato in un programma televisivo andato in onda ieri : “Non capisco perchè Kobanè sia costantemente all’ordine del giorno. Perchè parliamo soltanto di Kobanè?”, rivelando ancora una volta come la sua attidudine avversa a Kobanè non sia cambiata.
Lo Stato turco fornisce equipaggiamento militare
Secondo fonti locali a GirêSpî (Til-Ebyad), mentre venivano effettuati gli attacchi su Kobanè su tre fronti, il 17 Settembre 2014 un treno trasportò armamenti militari nel villaggio di Silîb Qeran, usato come base militare da Daesh e che è uno dei punti di confine tra il Rojava e il Kurdistan del Nord. Fonti locali hanno anche riportato che, nonostante non sia presente una stazione in questo villaggio, il treno si fermò e furono scaricati materiali in scatole pesanti che si ritiene fossero bombe, granate e altro equipaggiamento militare. Anche le persone presenti sul luogo e provenienti dal Rojava verificarono che il treno aveva consegnato materiale militare appartenente allo Stato turco a Daesh.
La TV in diretta riporta un video sul “sostegno” turco!
Anche IMC TV trasmise in diretta il 1 Ottobre 2014 un servizio riguardante un ulteriore sostegno a Daesh da parte dello Stato turco mentre gli attacchi a Kobanè si facevano intensi. Membri di Daesh passavano attraverso la linea della ferrovia di fronte ai soldati turchi che si trovavano sul confine del Rojava e si dirigevano poi verso la collina Zorava. Sei membri di Daesh che avevano usato la linea ferroviaria appartenente alla Turchia furono fermati dai combattenti YPG/YPJ.
Stato di emergenza in Kurdistan
Nel periodo in cui gli attacchi a Kobanè si intensificarono, miglialia di persone parteceparono a proteste di solidarietà per Kobanè e furono presi come bersaglio dalla polizia turca e lo Stato turco annunciò il coprifuoco in molte città tra cui Diyarbakir.
La polizia turca (Hizbulcontra) co-diresse operazioni che portarono alla morte di oltre 40 persone. Più di 2000 persone furono trattenute in stato di fermo in seguito a operazioni di genocidio politico e 500 furono messe agli arresti. Anche questo sarà ricordato come un “ruolo indimenticabile” giocato dalla Turchia nella resistenza di Kobanè.
L’attacco a Miştenur: uno degli indimenticabili “interventi di sostegno” della Turchia nella resistenza di Kobanè
Il 15 Settembre 2014, quando gli attacchi a Kobanè iniziarono ad intensificarsi, la polizia turca sgomberò diversi villaggi per cosidette “ragioni di sicurezza”. Questi villaggi furono in seguito occupati dai terroristi di Daesh e il 29 Ottobre 2014 i terroristi usarono il valico di confine di Mürşitpınar per bombardare e diedero inizio ad un feroce attacco a Kobanè tramite mezzi dell’Esercito turco. Mentre da un lato i soldati turchi si limitavano ad osservare gli attacchi su Kobanè da parte dei membri di Daesh, dall’altro gettavano gas lacrimogeni contro i propri concittadini che volevano attraversare il confine per Kobanè e aggiungersi alla resistenza. Anche questo incidente sarà ricordato tra gli “indimenticabili interventi di sostegno” dello Stato turco nella resistenza di Kobanè.
Membri di Daesh curati negli ospedali turchi
Una delle questioni che è stata messa in evidenza riguardo alla collaborazione tra la Turchia e Daesh è stata quella dell’assistenza medica fornita negli ospedali turchi ai membri di Daesh feriti. Recentemente, il 16 Gennaio 2015, l’agenzia DIHA ha raccolto le registrazioni di due membri di Daesh che non hanno sentito l’esigenza di nascondere la propria identità presso l’Ospedale Mehmet Akif İnan di Urfa. Nuovamente a dimostrazione del sostegno dello Stato turco, questo incidente sarà annoverato tra i molti indimenticabili “ruoli” della Turchia nella resistenza a Kobanè.
Soldati scortano la loro fuga!
La settimana scorsa la gente del villaggio di Swêdê che si trova sulla linea di confine a Suruç, ha riferito che membri di Daesh hanno incontrato soldati turchi e sono entrati in un veicolo militare lasciando la zona scortati da un elicottero.
Rojda Korkmaz-DIHA