Il rapporto del IHD su Varto: lo Stato minaccia la sicurezza della popolazione
L’Associazione per i Diritti Umani (IHD) ha pubblicato un rapporto contenente le sue valutazioni riguardo alla situazione a Varto, nel distretto di Muş, dove le forze di sicurezza turche all’inizio della settimana hanno ucciso civili e attaccato le aree dove risiede la popolazione locale.
L’Associazione per i Diritti Umani (IHD) ha inviato una delegazione composta da 6 persone a Varto nel distretto di Muş al fine di valutare il tentativo di massacro dello Stato turco contro la popolazione civile. Un rapporto preparato dalla delegazione è stato presentato oggi in conferenza stampa presso la sede dell’associazione ad Ankara.
Nel corso della conferenza stampa Sevim Salihoğlu, capo della delegazione, ha affermato che le forze armate di Stato hanno aperto il fuoco su case e luoghi di lavoro e di frequentazione quotidiana della popolazione locale e hanno torturato dei civili dopo il ritiro dei militanti HPG dalla cittadina.
Salihoğlu ha affermato che la delegazione dell’IHD ha prima intervistato la gente che ha subìto danni tra il 15 e il 17 Agosto, verificando che due civili e due militanti HPG sono stati uccisi dalle forze turche durante il conflitto scaturito a seguito della tortura a morte di Kevser Eltürk (Ekin Wan), militante delle YJA Star, messa in atto nel distretto con esibizione delle immagini della sua morte sotto tortura.
Salihoğlu ha detto che le forze di sicurezza hanno aperto il fuoco a raffica sulle case e i luoghi di lavoro della popolazione, ha provocato l’incendio in alcuni di questi edifici e ha torturato dei civili come Ersin Kızılboğa.
Ha inoltre affermato che si dovrà aprire un’inchiesta e un procedimento giudiziario sulla vicenda di Eltürk, torturata a morte dopo essere stata catturata ferita durante uno scontro nell’area di Varto il 10 Agosto.
Il capo della delegazione dell’IHD ha comunicato che tutta la popolazione locale ha confermato che le forze armate di sicurezza hanno sparato a raffica sulle loro abitazioni e luoghi di lavoro e ha rigettato le dichiarazioni rese dagli amministratori pubblici secondo cui questi attacchi sulla popolazione civile sono avvenuti “durante uno scontro armato”.
LA VITA DEI CIVILI NON E’ PIU’ IN SICUREZZA
“Il fatto che due delle quattro persone uccise erano civili del luogo dimostra che il loro diritto alla vita è stato brutalmente violato. L’esecuzione di due minori che lavoravano in un panificio a Ağrı/Diyadin prova che questo processo bellico ferirà la gente da entrambe le parti e prova che i civili non vivono più in sicurezza”
Salihoğlu ha affermato che la popolazione locale sta agendo spinta in una “guerra psicologica” e ha espresso preoccupazione per le notizie secondo cui le forze di sicurezza stanno pattugliando con veicoli blindati equipaggiati di telecamere che danno l’imput ad aprire il fuoco su ogni singolo movimento rilevato durante la loro presenza negli insediamenti dei civili.
LE CONVENZIONI INTERNAZIONALI SONO STATE VIOLATE A VARTO
Salihoğlu ha aggiunto che l’intervento militare a Varto non ha danneggiato alcuna proprietà pubblica; mentre sono state prese a bersaglio e colpite numerose abitazioni e luoghi di lavoro della popolazione civile. E ha commentato questa situazione mettendo in luce che con ogni evidenza che questi attacchi sono stati messi in opera da parte delle forze di sicurezza turche.
Salihoğlu ha quindi affermato che la popolazione della cittadina ha esitato a parlare di questi eventi per paura di essere soggetti a detenzione, arrestati e maltrattati.
Ha poi sottolineato che “il diritto alla vita è sacro e inviolabile da ogni punto di vista. Senza la tutela di questo diritto alla vita nessun altro diritto può essere goduto. Il diritto alla vita è difeso e protetto da convenzioni regionali e internazionali. Tutti i regolamenti che devono essere rispettati in un conflitto armato e in stato di guerra sono garantiti dalla Convenzione di Ginevra. E’ ovvio che tutti i casi menzionati a Varto sono stati compiuti violando tali regolamenti e hanno evidenziato un abuso delle disposizioni della legge che concernenti i diritti umani”.
Ricordando che altre due persone sono state uccise a Varto, oltre ai privati cittadini Rahmi Kızıltaş e Abdullah Toprak, Salihoğlu ha fatto appello ad un immediato smascheramento, ad un processo e alla condanna dei responsabili delle violazioni del diritto a Varto.
IL PRESIDENTE DELL’IHD TÜRKDOĞAN: LA RICHIESTA DI AUTO-GOVERNO DOVRA’ ESSERE DISCUSSA
Nel discorso conclusivo, il Presidente dell’IHD, Öztürk Türkdoğan, ha sottolineato che questo conflitto ha avviato un nuovo processo come testimoniato dall’evacuazione di villaggi e della popolazione civile.
Türkdoğan ha messo enfasi sul bisogno urgente di pace in opposizione ai recenti sviluppi che vengono visti come un ritorno agli anni ’90 quando più di 40.000 persone persero la loro vita. Il Presidente dell’IHD ha fatto appello affinchè sia fermata la sanguinosa perdita di vite umane e ha descritto gli incidenti di Varto come la manifestazione della mentalità attuale che non è mai cambiata.
Richiamando l’attenzione sulle parole pronunciate dal Presidente turco Recep Tayyip Erdoğan che ha sentenziato:”Il governo della Turchia è cambiato”, Türkdoğan ha aggiunto che preso atto di tale affermazione, allora, anche la richiesta di auto-governo da parte della popolazione dovrà essere discussa.