Il Consiglio d’Europa discuterà a settembre del “diritto alla speranza” di Abdullah Öcalan
ISTANBUL – Il Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa ha annunciato che esaminerà il rispetto da parte della Turchia delle sentenze sul “diritto alla speranza” riguardanti Abdullah Öcalan, Emin Gurban, Civan Boltan e Hayati Kaytan nella riunione di settembre 2025.
Durante la sessione del 12 giugno, il Comitato ha deciso di includere il cosiddetto “Gruppo Gurban” all’ordine del giorno della riunione di settembre. In tale occasione, il Comitato valuterà se la Turchia abbia adempiuto ai propri obblighi di garantire il diritto alla speranza per Abdullah Öcalan e gli altri prigionieri menzionati.
La Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU) ha stabilito il 18 marzo 2024 che l’irrogazione dell’ergastolo senza possibilità di libertà condizionata costituisce una violazione dell’articolo 3 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo (divieto di tortura e di trattamenti inumani o degradanti). La sentenza ha confermato la violazione del “diritto alla speranza” di Abdullah Öcalan. La Corte ha chiesto alla Turchia di introdurre emendamenti legislativi che consentano l’attuazione di tale diritto. Sentenze simili sono state successivamente emesse per i prigionieri Hayati Kaytan, Emin Gurban e Civan Boltan.
Nonostante siano trascorsi più di 11 anni da quando sono state individuate le violazioni iniziali, la Turchia non ha adottato alcuna misura concreta per conformarsi a tali sentenze.
DOMANDA E RISPOSTA
Lo studio legale Asrin ha presentato un’istanza al Comitato dei Ministri il 9 agosto 2022, sollecitando l’attuazione delle sentenze della CEDU. Nella sua risposta, la Turchia ha affermato che la libertà condizionale è disponibile per coloro che scontano pene aggravate all’ergastolo, ma ha osservato che alcuni reati sono esclusi da questa possibilità.
Il Comitato dei Ministri ha riesaminato il caso durante la sessione del 17-19 settembre 2024, dal titolo “Gruppo Gurban/Turchia”. I rappresentanti hanno sottolineato che le sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo richiedono l’istituzione di un meccanismo di revisione nazionale in linea con gli standard internazionali, non necessariamente il rilascio immediato dei ricorrenti.
Nella sezione intitolata “Misure generali”, il Comitato ha delineato quattro punti chiave:
*Ha ribadito che l’attuazione delle sentenze richiede misure legali o altre misure appropriate per creare un meccanismo di revisione delle condanne all’ergastolo aggravate dopo un periodo minimo, prevedendo la possibilità di rilascio a meno che non persista l’effetto deterrente della pena o il pericolo pubblico.
*Ha espresso profonda preoccupazione per la mancanza di progressi e ha fortemente incoraggiato le autorità turche ad adottare misure senza ulteriori indugi, basandosi sulle esperienze di altri Stati membri nell’istituzione di tali meccanismi.
*Ha nuovamente invitato le autorità turche a fornire informazioni sul numero di individui che scontano condanne all’ergastolo irriducibili senza possibilità di revisione.
*Ha deciso di riesaminare il “Gruppo Gurban” nella riunione di settembre 2025 e ha incaricato il Segretariato di preparare una bozza di risoluzione provvisoria se entro quella data non si saranno compiuti progressi tangibili.
MA / Diren Yurtsever