Il confine a Roboski secondo monte Sengal per gli Yezidi
L’immigrazione di migliaia di cittadini Yezidi,che fuggono dalla barbaria delle bande dello Stato islamico d’Iraq e di Sham(ISIS) è ancora in corso.
Centinaia di rifugiati stanno aspettando lungo la linea di confine a Keşan ,nel territorio della Regione federativa del Kurdistan e nelle vicinanze della 15a pietra di confine, dove 34 civili curdi sono stati bombardati e massacrati dagli aerei da guerra turchi nel villaggio di Roboski nel distretto di Uludere a Sirnak il 28 Dicembre 2011.
I cittadini Yezidi chiamano il territorio tra Karaçalı (Kora Cale) e Kesen come secondo Monte Sengal.
Bambini senza nome sotto l’ombra delle rocce
Tra di loro bambini e malati, i rifugiati Êzidî stanno prendendo riparo sotto l’ombra di alberi e rocce.Qui le madri Yezide cercano di cucinare tutto quello che possono per i loro bambini dentro scatole e bidoni vuoti di olio.
Alcune delle madri hanno partorito lungo la via dell’immigrazione in condizioni difficili. Queste madri non hanno ancora dato un nome ai loro bambini.
Il PKK ci ha salvati
Madre Xelef è insorta anche contro il marito che è fuggito in Europa con il suo passaporto e li ha abbandonati.Xelaf ha affermato: “Abbiamo preso la strada di montagna a Sengal con mia figlia, mia sorella e la madre di mio marito in quanto non sapevamo cosa fare.I guerriglieri del PKK (Partito dei Lavoratori del Kurdistan) li ci hanno preso in carico.Abbiamo potuto resistere con la loro cortesia. Se non lo avessero fatto, non avremmo potuto sopravvivere. “