HPG: abbiamo dei sospetti sull’atteggiamento del governo
Il ritiro dei guerriglieri del HPG (Forze di difesa del popolo) dal Kurdistan settentrionale verso la Media Zone Defense è in corso. Il primo gruppo di guerriglieri aveva raggiunto la zona controllata dalla guerriglia il 15 maggio, dopo la chiamata del leader storico curdo Abdullah Öcalan nel giorno del 21 marzo durante i festeggiamenti del Newroz ad Amed per il ritiro dai confini turchi per l’attuazione del processo di pace storico.
Tre gruppi provenienti da Bingöl, Amed, Garzan hanno raggiunto la zona controllata dalla guerriglia domenica.
Parlando in conferenza stampa seguita all’arrivo dei tre gruppi, un membro del Consiglio del comando dell’HPG, Bawer Dersim ha valutato la crescente presenza militare nella regione curda come un vero preparativo alla guerra e sottolinenando l’esistenza di sospetti dilatori del governo nei confronti del processo in corso per una ricerca di una soluzione democratica alla questione curda.
Facendo riferimento al rilascio di alcuni funzionari turchi detenuti dall’HPG e alle attività da parte curda che sono state avviate nell’ambito del processo, Dersim ha dichiarato che la maggior parte dei gruppi di guerriglia ha raggiunto le aree di difesa. Dersim ha, inoltre, sottolineato che le unità di guerriglia di Koçgiri e del Mar Nero sono attualmente in viaggio verso le zone di guerriglia di Behdinan.
Osservando che il movimento di liberazione curdo ha eseguito tutte le richieste del processo di pace, Dersim ha sottolineato tuttavia che il governo dell’AKP non ha sinora effettuato alcun progresso per processo in atto. Dersim ha rimarcato la costruzione di nuove postazioni militari della regione curda dove è pure aumentato il numero delle guardie di villaggio. “Squadre speciali sono ancora presenti nella regione curda e, inoltre, vi è stato un aumento di aerei turchi di ricognizione in tutte le zone di difesa. Queste attività militari stanno dando dei messaggi provocatori proprio nel momento in cui il governo turco avrebbe dovuto sospendere le sue attività militari come richiesto nel processo di pace , mettendo a tacere le armi e sostituendole con una politica democratica. Tuttavia, lo stato turco sta ancora lanciando gli stessi messaggi”.
Dersim ha criticato il governo dell’AKP per rallentare il processo di pace e per l’aver ottenuto dei guadagni politici nel dichiarare una situazione di non conflittualità prima delle elezioni del 2014. “ Questa politica non porterà nulla né per i turchi, né per i curdi”, ha sottolineato.
Dersim ha sottolineato che il governo dovrebbe, almeno, dimostrare la buona volontà nella prima fase del processo di soluzione democratica, soprattutto ora che il ritiro dei guerriglieri curdi è stato quasi completato. Egli ha sottolineato che il governo dovrebbe permettere una maggiore partecipazione di Öcalan nello sviluppo del processo ponendo fine alla condizione di isolamento cui viene sottoposto. Dersim ha elencato alcuni punti principali che il governo dovrebbe attuare nel processo di pace in corso: il rilascio dei detenuti del KCK (Unione delle comunità curde), la modifica della legge elettorale, conseguenza del colpo di stato militare del 12 settembre, la rimozione della soglia del 10% alle elezioni che non permette la rappresentanza del popolo e, infine, la rimozione della legge anti-terrorismo.
Dersim ha sottolineato che il ritiro dei guerriglieri curdi non avrà alcun senso se non si percorrono questi passi nel processo. Gli sforzi dell’AKP per rendere questo processo insignificante porteranno a grosse difficoltà per il raggiungimento della pace. Dersim ha avvertito e osservato che il processo subirà ulteriori difficoltà se l’AKP non apporterà modifiche alla sua politica.