HDP: Dichiarazione sulle retate di polizia in corso, arrestate due deputate
A seguito dell’attacco dinamitardo dello scorso fine settimana a Istanbul, il Ministero dell’Interno ha detto ‘ci vendicheremo’ per l’attacco, e oggi il giro di vite in corso da tempo nei confronti del nostro partito ha subito un’accelerazione.
A Istanbul, Ankara, İzmir, Mersin, Adana, Antep, Urfa, Hakkâri e Manisa, 216 dirigenti e iscritti del partito sono stati fermati nelle prime ore del mattino nell’ambito di retate nelle loro case. I numeri esatti sono ancora poco chiari, dato che gli arresti continuano. Inoltre sono stati fermati anche i nostri co-presidenti provinciali di Istanbul, Ankara, Adana e Hakkâri, e un ampio numero di co-presidenti distrettuali. L’edificio del nostro partito a Istanbul è stato completamente saccheggiato alle 04.30 del mattino e sono stati lasciati dei graffiti sui muri che recitano ‘siamo venuti, voi non c’eravate’, ‘torneremo di nuovo.’ Messaggi del genere sono stati scritti anche a Sur, Cizre e Şırnak durante i coprifuoco.
Ieri, il Ministro degli Interni Süleyman Soylu ha fatto un annuncio sull’attacco dinamitardo a Istanbul nel quale molte persone hanno perso la vita. Soylu ha detto che: “subito domani la prima priorità delle forze di sicurezza della Repubblica di Turchia sarà vendicarsi di chi ha fatto questo, sulla terra, nell’aria, in mare, ovunque siano”. Meno di 24 ore dopo questa dichiarazione, si è svolta un’aggressione totale del genere contro il nostro partito e questo non risulterà in nient’altro che in un’escalation di polarizzazione sociale e politica.
Di fatto il Comitato Esecutivo Centrale del nostro partito nel suo messaggio di condanna pubblicato immediatamente dopo gli attacchi dinamitardi ha messo in guardia rispetto a questo tipo di approccio: “Condanniamo questi attacchi nel modo più fermo. Proviamo grande tristezza e condividiamo il dolore. Vogliamo esprimere le nostre condoglianze per i defunti, gli auguri di una pronta guarigione ai feriti e la nostra più profonda vicinanza per le famiglie. Tutti devono fare la propria parte per mettere fine a questo dolore e prevenire che se ne verifichi ancora. È necessario mettere fine immediatamente alle politiche, al linguaggio e al tono che producono ulteriore polarizzazione, tensione e conflitto.”
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Sulla detenzione delle parlamentari dell’ HDP Çağlar Demirel e Besime Konca
La deputata del gruppo parlamentare HDP Çağlar Demirel (eletta a Diyarbakir) e la portavoce dell’ Assemblea delle Donne HDP Besime Konca (eletta a Siirt) sono state arrestate ad Ankara verso la mezzanotte del 12 dicembre 2012.
Demirel e Konca sono state arrestate, molestate fisicamente e mandate rispettivamente a Diyarbakir e Batman. Oggi la deputata Konca è stata rilasciata sotto controllo giudiziario, mentre la deputata Demirel è ancora in custodia. Konca ha informato gli avvocati che è stata fisicamente molestata durante la detenzione; inoltre è stata ammanettata fino a Batman. Konca ha inoltre dichiarato che ha i segni delle manette ai polsi.
Poco prima di queste detenzioni i parlamentari dell’ HDP sono stati attaccati in parlamento durante la discussione sul bilancio annuale. Le deputate sono state insultate con parole sessiste dai deputati del governo dell’AKP durante i dibattiti, mentre Behçet Yıldırımdi, deputato dell’HDP di Adiyaman (medico di professione), è stato aggredito fisicamente (un pugno in faccia) e ricoverato in ospedale.
Dal 4 novembre, 16 dei nostri deputati sono stati arrestati e dieci di loro, tra cui anche i nostri co-presidenti Selahattin Demirtas, Figen Yüksekdağ e il vice presidente del gruppo parlamentare HDP İdris Baluken sono stati incarcerati. Se la deputata Demirel venisse mandata in carcere, il nostro gruppo parlamentare rimarrà senza presidenti e vicepresidenti.
Gli avvocati dell’ HDP ci hanno informato che sono in corso ulteriori casi illegali di detenzione da parte del tribunale nei confronti di altri deputati HDP; vale a dire, Dirayet Dilan Tasdemir (Agri), Alican onlu (Dersim /Tunceli), Ahmet Yıldırım (Mus), Osman Baydemir (Urfa), Nadir Yıldırım (Van), Selma Irmak (Hakkari – arrestata il 4 novembre e mandata in prigione a Silivri). Questi parlamentari potrebbero essere incarcerati molto presto.
La detenzione di Demirel e Konca fa parte di un’ondata più ampia e ancora in corso di fermi e arresti che stanno prendendo di mira i dirigenti del partito dell’HDP. Solo negli ultimi due giorni almeno 311 dirigenti HDP sono stati arrestati in almeno dodici diverse città.
Usando il tentativo di colpo di stato come un pretesto per reprimere ogni opposizione politica nel paese, il regime Erdogan-AKP si sta impegnando totalmente per paralizzare l’HDP prima dell’eventuale referendum sul presidenzialismo nella primavera nel 2017. L’ HDP ha impedito l’ ambizione a un sistema presidenziale di Erdogan a giugno e con le elezioni a novembre nel 2015, lasciando l’AKP senza il numero sufficiente di seggi parlamentari per apportare le necessarie modifiche costituzionali per un cambiamento del sistema. Nonostante tutte le pressioni illecite contro l’ HDP, siamo impegnati a fermare di nuovo il regime di Erdogan-AKP nell’ eventuale referendum.
Vogliamo sottolineare che questo attacco assolutamente illegale del regime Erdogan-AKP contro l’ HDP vuole limitare lo spazio politico democratico che è già limitato, aumentare la polarizzazione sociale e politica, l’escalation della violenza politica, e trascinare il paese ulteriormente nel caos e nell’ instabilità.
Hişyar Özsoy
Vice Co-Presidente dell’HDP Responsabile per gli Affari Esteri
Deputato di Bingöl