Gulan Fehim (KODAR): La gente nel Rojhilat e in Iran chiede libertà
La co-presidente del KODAR Gulan Fehim ha affermato che la principale richiesta della serhildan, che va avanti da un mese in Iran, è la libertà e ha aggiunto: “Il nostro popolo dovrebbe fare affidamento sulle proprie forze senza fare affidamento su alcuna potenza straniera”.
La co-presidente dell’Unione per la libertà e la democrazia del Kurdistan orientale (KODAR) Gulan Fehim ha valutato la fase raggiunta dalla sherildan nel Rojhilat (Est) e dall’Iran guidata alle donne per un mese.
Gulan Fehim ha commemorato coloro che hanno perso la vita durante questa resistenza e ha sottolineato che persone provenienti da molti paesi del mondo hanno sostenuto i manifestanti con iniziative diverse.
Affermando che la serhildan, che si è diffusa in tutte le parti del Rojhilat e dell’Iran, raggiungerà risultati importanti, Gulan ha affermato: “Le nostre donne hanno preso una posizione degna di loro.
Pensiamo che questa posizione diventerà ancora più forte. Questa resistenza guidata dalle donne ha rianimato la lotta per la libertà e l’uguaglianza, così come per una vita significativa nel Rojhilat e in Iran.
“Jin, Jiyan, Azadi” è una filosofia
Gulan Fehim ha affermato che il livello di sostegno alla resistenza nel Rojhilat e in Iran è molto alto e ha continuato: “Lo slogan ‘Jin, Jiyan, Azadi’ nelle manifestazioni esprime una filosofia, un’ideologia e una nuova vita. Anche se le donne sono in prima linea in questa lotta, questa richiesta è per l’intera società e quindi il sostegno cresce”.
Ha richiamato l’attenzione sulla dichiarazione del leader del popolo curdo Abdullah Öcalan: “Senza la libertà delle donne, la società non può essere libera” e ha aggiunto che “questo è l’approccio attualmente adottato come base nel Rojhilat e in Iran.
Proprio come ci sono stati eventi che hanno scosso i regimi nei paesi arabi – la cosiddetta “primavera araba” nel 2010-2011 – ora stiamo assistendo allo stesso con le persone che vivono in Iran e nel Rojhilat”.
La gente nel Rojhilat è molto cosciente
Gulan Fehim ha affermato che, sebbene la resistenza emersa nei paesi arabi abbia portato ad alcuni diritti per le persone, essa non ha portato a cambiamenti radicali perché non ha coinvolto tutti i segmenti della società.
Ricordando che le rivolte popolari nel Rojhilat e in Iran in precedenza erano state represse, Gulam ha sottolineato che in questo momento è in corso un processo diverso. Ha dichiarato che tutti i segmenti e tutte le comunità hanno incontrato una richiesta comune. “Questa situazione si tradurrà in importanti sviluppi”.
Affermando che lo Stato iraniano ha privato tutti i popoli dei loro diritti, in particolare le donne su base sessista, Gulan Fehim ha affermato: “Le persone stanno lottando contro il regime nelle strade e non rinunceranno a questa resistenza finché non otterranno dei risultati. Stanno pagando un prezzo pesante per tutto questo, e questo livello di lotta porterà a un grande successo”.
Non c’è bisogno di fare affidamento su potenze straniere
Rivolgendosi alla popolazione del Rojhilat che sta resistendo, Gulan Fehim ha affermato: “Il nostro popolo dovrebbe credere nelle proprie forze e praticare l’autodifesa, senza fare affidamento su alcuna potenza straniera. Il nostro popolo non è mai stato violento. Se l’Iran vuole risolvere questo problema, dovrebbe ascoltare le richieste della gente».
Gulam ha sottolineato che il popolo è unito e ha aggiunto: “Se l’Iran non avvia il processo di cambiamento in linea con le richieste del popolo, il nostro popolo continuerà la sua lotta in ogni campo. Crediamo che questa resistenza aprirà la strada a grandi successo non solo nel Rojhilat e in Iran, ma anche nell’intera regione”.