Giornalista in tribunale
Aspra critica per la persecuzione di Mesale Toluin da parte della Turchia. Accusa palesemente costruita-Il processo contro la giornalista tedesca Mesale Tolu in Turchia, come il suo arresto, è iniziato con segni premonitori dubbi. L’udienza aperta mercoledì a Silivri presso Istanbul è stata presideduta da Mustafa Cakar, lo stesso giudice che già aveva disposto la carcerazione preventiva nei confronti di Tolu, anche se questo in base alla procedura penale turca non è ammissibile. Una relativa legittima suspicione è stata respinta dal giudice.
»Mia figlia è in carcere da cinque mesi e mezzo. Si cerca di comminarle una pena di 15 anni. Ma le accuse contro di lei sono menzogne vuote«, dice Ali Riza Tolu ai giornalisti prima dell’apertura del processo. Come osservatore tra gli altri ha partecipato il deputato dell‘HDP Erdal Atas e la vice.capogruppo del partito die Linke, Heike Hänsel, e due rappresentanti del consolato tedesco.
Il processo vero e proprio è iniziato con la verifica delle generalità dell’imputata e la lettura dei capi d’accusa di oltre 100 pagine. Tutti gli imputati sono accusati dalla procura di appartenenza al Partito Comunista Marxista-Leninista (MLKP), che in Turchia è vietato in quanto organizzazione terroristica, nonché di propaganda per lo stesso. Rischiano dai 15 ai 20 di carcere.
Nella sua difesa Mesale Tolu ha respinto tutte le accuse e chiesto la sua liberazione e assoluzione. »Attraverso lo stato di emergenza sono state sospese la libertà di opinione e di stampa e i diritti democratici, il Paese viene governato unicamente per decreti emergenziali«, ha detto. Del suo lavoro presso l’agenzia stampa socialista Etha ha detto: »In situazioni politiche difficili i giornalisti sono sempre il primo bersaglio del govenro. Etha è sempre rimasta oggettiva in tutte le situazioni.« Tolu ha confermato di aver partecipato ai funerali di appartenenti all’MLKP uccisi da unità speciali della polizia turca o nei combattimenti contro la milizia jihadista »Stato Islamico « in Siria. Tutte queste iniziative di commemorazione si sono svolte sotto gli occhi della polizia e non erano vietate. La partecipazione a manifestazioni del genere attiene alla libertà di opinione, la presenza ai funerali alla libertà di religione ed è una questione di coscienza, così Tolu.
Sven Rebehn, responsabile dell’associazione dei magistrati tedeschi già prima del processo aveva detto all‘agenzia Deutsche Presseagentur di non aspettarsi un trattamento equo e rispettoso dello Stato di diritto per Tolu e altri tedeschi in carcere. »In ampie aree della giustizia turca regna un clima di paura«, così Rebehn. Hänsel ha criticato il processo in quanto politico e si è mostrata scioccata per lo svolgimento dell’udienza nel primo giorno del processo. »Era del tutto evidente quanto siano costruite le accuse contro Mesale Tolu e gli altri 17 imputati.« A colloqui con junge Welt ha definito il processo »un puro processo spettacolo«.
La prima giornata si è conclusa con la liberazione di otto imputati, mentre Tolu e altri cinque devono restapre in carcerazione preventiva. La seconda udienza fissata per giovedì prossimo è stata rinviata al 18 dicembre.
di Kevin Hoffmann, Junge Welt