Fuat Kav: tempo delle brigate internazionali per la rivoluzione in Rojava
Importante vivere il momento, tuttavia, è importante non dimenticare il nostro passato. Infatti, il momento puٍ essere vissuto soltanto quando un rapporto soddisfacente con il passato puٍ essere costruito. In questo senso, solo se il momento è riflesso di una storia raffinata è degno di essere vissuto. Se non è questo il caso, allora il momento non sarà utile per il futuro.
In altre parole, il passato non deve mai essere dimenticato. Il passato è una grande piscina di esperienza della quale deve essere fatto uso per costruire un presente migliore. Quelli che prendono le distanze oggi dal passato, non possono fare nulla di buono per il futuro.
Quando si sostiene “tutto è cambiato” non significa che il passato deve essere dimenticato. Per costruire il presente non ci si chiede di dimenticare il passato.
Il “passato” è la memoria. Tutti i valori costruiti dall’umanità sono presenti; dall’inizio della nostra esistenza al nostro presente. Potete trovare tutto quello che cerchi lى; sia aspetti positivi che negativi. Il detto “la storia è piena di lezioni” non è vano.
C’è anche un altro detto “dimenticare è tradire”. Dimenticare significa lasciar andare la memoria. Perdere tutta quella memoria significa rompere con tutti i valori di umanità. Questo è tradimento.
La ragione della nostra enfasi su tale argomento è quella di sottolineare il fatto che l’umanità è stata creata per dimenticare il suo passato. ب come se il passato non fosse più importante, come se il passato rimanesse circoscritto nel passato.
Questa è la realtà che è impedisce all’umanità di avere delle speranze di rivoluzione, cambiare la società o ricostruire la socialità.
Ci rattrista vedere che questa perdita di memoria sta colpendo anche i movimenti socialisti di tutto il mondo. Movimenti socialisti sono o dogmatici nel loro approccio col passato, oppure dimenticano tutto. Il passato viene nuovamente dimenticato.
Vorrei concludere ricordando a tutti di un momento più glorioso:
Ci deve essere qualcosa che si chiama solidarietà internazionale e una posizione rivoluzionaria. Questa posizione non era solo teorica, ma aveva implicazioni pratiche. Processi rivoluzionari hanno approfondito queste emozioni. Quando in una parte del mondo c’è stato uno sciopero o una protesta, o un incontro, o azioni di armi da fuoco o un processo rivoluzionario in corso i rivoluzionari e i movimenti rivoluzionari del mondo supportavano tale processo qualunque fosse il prezzo da pagare.
Rivoluzione era tutto per questi rivoluzionari. “I rivoluzionari non hanno nessuna patria, le terre della rivoluzione sono le terre dei socialisti” non era solo uno slogan, era una realtà. Ogni rivoluzione avrebbe portato la giustizia, l’uguaglianza e spinto indietro l’imperialismo e il capitalismo. Questo è il motivo per cui questi rivoluzionari erano ovunque essi sentissero il profumo della libertà, ovunque le persone fossero contro il sistema.
La rivoluzione spagnola fu uno degli eventi più gloriosi della storia in cui questa solidarietà internazionale puٍ essere esemplificata. I rivoluzionari di tutto il mondo si affollavano in Spagna per prendere parte alle Brigate Internazionali. Rivoluzionari, anarchici, di sinistra, giovani, femministe, insomma tutti in piedi contro il fascismo in Spagna. Questo perché il popolo e la rivoluzione di Spagna erano minacciati dai fascisti di Germania-Italia-Spagna.
Che ne dite ora? Diamo uno sguardo all’approccio verso la rivoluzione in Rojava. Possiamo vedere il vecchio atteggiamento internazionalista, di coscienza o di solidarietà? Non è responsabilità di ogni rivoluzionario, ogni movimento rivoluzionario e anche di tutti coloro che si riconoscono come uomini difendere la rivoluzione in Rojava? La rivoluzione in Rojava non è una rivoluzione curda? Una rivoluzione curda non è una rivoluzione mediorientale? Una rivoluzione mediorientale non è una piattaforma importante per una rivoluzione mondiale? Se la risposta a tutte queste domande è “sى”, allora perché socialisti, comunisti, marxisti e leninisti di tutto il mondo non stanno facendo sentire le loro voci? Perché non sentono la necessità di sostenere la rivoluzione in Rojava?
La rivoluzione in Rojava è sotto assedio. L’assedio degli imperialisti internazionali è sostenuta da tutti i reazionari della regione. Quelli sul lato dei capitalisti sono falsi islamisti, reazionari locali, liberali e nazionalisti che mirano a soffocare la rivoluzione in Rojava.
Quindi perché non dovrebbero i rivoluzionari, socialisti, comunisti, anarchici, femministe e tutti gli anti-imperialisti e anti-capitalisti del lato del mondo schierarsi con la rivoluzione in Rojava? Perché non ci dovrebbe essere una “Brigata Internazionale” in Rojava come c’era in Spagna per la rivoluzione spagnola? Perché la rivoluzione in Rojava non dovrebbe essere vista come la loro rivoluzione?