Fermiamo la pulizia etnica della Turchia contro la città curda di AFRIN
Dal 20 gennaio 2018, l’esercito di occupazione turco continua il suo incessante bombardamento di civili ad Afrin.
Il popolo curdo ad Afrin è fatto oggetto di genocidio e pulizia etnica da parte dell’esercito turco, con il supporto di gruppi jihadisti come al-Qaeda, al-Nusra e ciò che resta dell’ISIS.
La comunità internazionale rimane ancora in silenzio e chiude un occhio su questi massacri di civili
Nonostante l’adozione di una risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, su un cessate-il-fuoco in tutta la Siria, gli attacchi delle forze armate turche si sono intensificati. Il cessate-il-fuoco è solo sulla carta e non ci sono forze che controllano il rispetto della risoluzione ONU. La risoluzione ha offerto un barlume di speranza nell’impedire ulteriori massacri di civili. I governi occidentali, però, rimangono in silenzio. Questo rende l’Unione Europea, gli Stati Uniti, la Russia e le Nazioni Unite complici di un genocidio contro i bambini di Afrin. Dall’adozione della risoluzione, 50 civili sono stati uccisi, tra cui molte donne e bambini. Dall’inizio dell’aggressione, più di 280 civili sono stati uccisi e altri 747 sono rimasti feriti.
Armi chimiche e proibite contro i civili di Afrin
La Turchia usa armi chimiche contro i civili. Ha attaccato diversi villaggi con armi proibite. Migliaia di civili sono stati costretti a lasciare i propri villaggi e cercare rifugio nel centro città di Afrin a causa degli attacchi aerei e dei bombardamenti in corso.
Forniture di acqua ed elettricità completamente interrotte ad Afrin
Adesso che è iniziato l’assedio del centro delle città di Afrin, l’esercito turco sta prendendo di mira in particolare le infrastrutture per costringere all’evacuazione i residenti del posto. Anche gli acquedotti, i panifici, le linee elettriche e telefoniche vengono colpiti dagli attacchi turchi. Dall’assedio dell’impianto della diga di Meydankê, ad Afrin non c’è più alcuna fornitura di acqua ed energia elettrica.
I curdi ad Afrin fronteggiano adesso la prospettiva di divenire vittime di una campagna di pulizia etnica sotto la quale saranno spazzati via da Afrin completamente. Nei fatti questa enclave è storicamente una delle più importanti aree a maggioranza curda ma, il giorno dopo l’invasione, Erdogan ha affermato che l’intenzione della Turchia era quella di “riconsegnare Afrin ai suoi legittimi proprietari”! È chiaro che il presidente turco Erdogan ha avviato una campagna contro tutti i curdi.
La Turchia continua i suoi attacchi nonostante la risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, che sollecita un cessate-il-fuoco di 30 giorni in tutta la Siria. L’ONU e le potenze internazionali rimangono però in silenzio e inattive nonostante quell’impegno.
I risultati sono evidenti:
• La Turchia uccide i curdi, mentre l’ONU rimane in silenzio
• Ieri era l’ISIS a Kobane, oggi è lo stato turco ad Afrin
• Mentre la Turchia uccide, l’Europa, la NATO, la Russia e l’ONU restano semplicemente a guardare
La campagna turca implica il genocidio e la pulizia etnica ad Afrin!