Erdogan mangiava kebab con Assad, mentre io venivo torturato
Mentre la leggendaria resistenza dei combattenti curdi prosegue a Kobané contri i barbari del Daesh da quasi un mese, davanti a tutto il mondo, il regime di Ankara resta sempre sulla sua posizione inumana malgrado la mobilitazione internazionale, accusando i curdi con argomenti allucinanti.
In una intervista al giornale turco Radikal, il copresidente del principale partito curdo siriano PYD, Salih Muslim, ha risposto ai ricatti e alle accuse del presidente turco Recep Tayyip Erdogan.
Saleh Moslim ha in primo luogo denunciato il ricatto del regime di Erdogan: “Non saremo i soldati della guerra di Ankara con Damasco”.
Ed ha ugualmente respinto le accuse di Ankara: “Dal 2004 siamo in lotta contro il regime di Damasco. Mentre voi (AKP) passeggiavate a braccetto a Damasco e Ankara, mangiando dei lahmacun, dei kebab, noi venivamo torturati nei sotterranei dalle forze del regime”.
Neanche un asino avrebbe sopportato le torture che mi ha inflitto il regime.
“Adesso ci dicono: fate questo e fate quello contro il regime (di Damasco)”. Noi abbiamo una nostra politica. Abbiamo respinto le forze del regime, le abbiamo cacciate dalle nostre terre. Volete assolutamente che andiamo a Damasco per combattere contro di loro, che combattiamo per vostro conto? Non lo faremo.
Noi, abbiamo abbandonato l’arte praticata dai curdi nel corso della storia, che consisteva nell’essere il soldato mercenario di altri.
Noi abbiamo avuto molti martiri morti sotto tortura. Continuare a dirci “fate questo e fate quello contro il regime” è vergognoso. Lo dicono per sporcarci, per offuscare la nostra immagine. Non ci possiamo difendere contro questo.
Se fosse stato torturato come lo sono stato io neanche un asino lo avrebbe sopportato e sarebbe morto. Noi conduciamo oggi una politica precisa. Ma non abbiamo rapporti con Assad. Abbiamo combattuto e li abbiamo cacciati dalle nostre terre. Abbiamo affrontato il regime e l’abbiamo fatto uscire dalle regioni curde.
Ankara lo sa molto bene. Vogliono assolutamente che andiamo a combattere a Damasco? Fratello mio non andrò a combattere per te contro il regime. Le Unità di difesa del popolo (YPG), forze armate create dai curdi, non hanno mai utilizzato le loro armi al di fuori del loro territorio. Non andremo a fare la guerra per qualcun altro da un’altra parte.
E’ IL REGIME CHE HA FONDATO DAESH CHE ADESSO E’ UN SUBAPPALTATORE DI CUI TUTTI SI SERVONO.
Fondano il sedicente Califfato o non so che. In 1500 anni il pensiero umano è cambiato. Oggi nessuno accetterebbe questa forma di vita. Per questo non è una strategia o un’ideologia realizzabile. Li ingannano e li utilizzano per poterli mandare in certi luoghi. All’inizio è il regime siriano che ha fondato Daesh, e il regime ne utilizza tuttora certi gruppi. Assad, dall’inizio della rivoluzione siriana, ha liberato i prigionieri islamisti detenuti nelle sue prigioni.
Adesso Daesh ha il sostegno di tutti. Prima che Daesh sia diventata Daesh, c’era un oggeto di nome ALS (Esercito libero siriano). Al suo interno c’era anche Daesh. Noi vedevamo molto bene chi c’era dentro l’ALS e ciò che pensavano. La Turchia lo nascondeva e eludeva la questione. Gli americani dicevano: “non importa chi farà crollare il regime di Assad, basta che crolli”.
E allora, se il serpente morde il tuo nemico, ti inchini davanti a questo serpente? Un serpente è un serpente. Certo, vogliamo tutti che il regime di Assad cada. Ma vogliamo che al suo posto arrivi qualcosa di peggio? Loro tagliano le teste.
LA TURCHIA VUOLE UNA ZONA DI SICUREZZA PER POTER MODIFICARE LA DEMOGRAFIA DELLA REGIONE
Che significa tenere a distanza il PYD? Fratello mio, sono stati tracciati dei confini, i villaggi sono stati divisi in due, le famiglie separate, una metà qui, l’altra là.
Non abbiamo altra scelta che l’amicizia.
In Turchia, i curdi hanno la loro parte. La Turchia non è solo il paese di Erdogan. Abbiamo parenti là. Che non ci dicano “ti aiuto”. Sono i miei familiari che mi aiutano. Oggi non permettono a quelli che vogliono venire ad aiutarci di passare il confine. Noi facciamo una riflessione strategica. Che lo vogliamo o no, dovremo vivere insieme. Ma tu vuoi farmi vivere come uno schiavo. Io non sarò uno schiavo.
Possiamo vivere insieme liberamente. Abbiamo detto che considereremo una zona di sicurezza unilaterale come una occupazione. Perché la Turchia ha una agenda diversa. Vuole rimodellare la zona a suo piacimento. Modificare la composizione demografica, ecc. Se viene creata una zona di sicurezza sotto l’egida delle forze internazionali, allora vivremo sulle nostre terre nel quadro di un accordo internazionale. Non abbiamo niente da ridire.
CHE COSA CHIEDONO I CURDI ALLA TURCHIA?
Abbiamo detto alla Turchia: “Fate tutto il possibile perché Kobane non cada”. Hanno detto che lo avrebbero fatto.
Abbiamo detto: “aiutateci affinché il nostro popolo possa andare a Kobane a difendere la sua terra.” La Turchia ha promesso e detto che lo avrebbe fatto. Non vogliamo niente (carri armati o altro). Vogliamo solo che chi vuole, del nostro popolo, andare a difendere Kobane, possa passare il confine facilmente.
Fino ad ora tutte queste richieste sono state inevase e come si vede lo resteranno. Non vogliamo credere al fatto che, sottobanco, Daesh e lo Stato turco siano in contatto, ma chi sta alla frontiera è stato testimone di questa alleanza e lo dimostrano con foto. L’emittente televisiva IMC ha mostrato in diretta come i militanti di Daesh passano il confine per raggiungere Kobane. Nessuno è intervenuto. L’esercito turco e la bandiera turca sono ancora là.
PER KOBANE E’ NECESSARIA UNA OPERAZIONE DI TERRA?
Nossignore, questo non sarà necessario. Se vogliono davvero aiutare il nostro popolo a Kobane basta solo fornirci i sistemi anticarro, non serve che facciano niente altro. Una operazione terrestre non risolverà il problema, lo complicherà ancor più. Contro chi la farebbero questa operazione di terra? Contro Daesh? Daesh è a Istanbul. Prima di fare una operazione di terra, bisogna vincere quelli che sono a Istanbul. Questo significa che l’operazione di terra avrebbe altri scopi. Se arrivano soccorsi, conserveremo Kobane e respingeremo anche Daesh. »
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