Dove sono andate le 3.485 donne e bambine Yazide?
È ancora in corso la vendita di donne e bambine nei mercati preposti nel centro della città di al-Raqqa. Qual è il destino delle 3.485 donne e bambine yazide che sono state fatte sparire negli ultimi cinque mesi?
I combattenti dell’Ira dell’Eufrate stanno procedendo con la loro campagna e i mercenari hanno cominciato a muovere le loro forze verso il governo di Deir e—Zor.
Un mercato per la vendita delle donne
Ci sono due principali mercati per la vendita delle donne; uno di questi si trova ad Est della città e l’altro a Sud e coloro che comprano le donne sono in maggioranza cittadini arabi. Questi ripetono “Allah è grande” tre volte, che è sufficiente per completare l’acquisto per il matrimonio. La maggior parte delle donne yazide sequestrate per esser vendute, hanno cercato di fuggire dall’editto di Şengal (o “sorte di Sengal”?).
Nel mercato dentro la città di al-Raqqa i cittadini hanno parlato con l’opinione pubblica internazionale. Dissero che la maggior parte delle donne sono trattate come serve. Secondo i mercenari, infatti, il servo è leale a tutto il mondo che combatte per il bene di Allah e dell’Islam. A questo serve vendere le donne, dissero.
Vita a al-Raqqa prime e dopo ISIS
Prima della guerra civile in Siria, c’era un’Università privata e alcune scuole del governo e la vita era differente rispetto ad altri paesi arabi. Quando, nel 2011, cominciò la guerra e le bande dei mercenari vincolate alla Coalizione Nazionale occuparono al-Raqqa, la situazione cambiò. Dall’anno 2014 la situazione è peggiorata ancora e si è convertita in un bastione dei mercenari.
La gente non può opporsi o organizzare qualsiasi attività contro i mercenari; e tutto questo sotto un regime di regole durissime e punizioni come il sacrificio, la lapidazione e l’esecuzione.
Le donne furono obbligate a suicidarsi
Per ottenere informazioni su quello che stava succedendo ad al-Raqqa, abbiamo dovuto completare il nostro giro dentro la città. Ci siamo incontrati con una donna nel quartiere Sina’a, a Nord della città. La donne sembrava essere sempre in cerca di qualcosa. Aveva tra i 30 e i 35 anni e all’inizio non voleva rispondere alle nostre domande, ma quando si accorse che poteva contare su di noi per la sua ricerca, decise di rompere il silenzio.
La donna (L.M.) ci disse che stava cercando sua figlia di 15 anni, e che le sembrava di vederla ovunque. “So che ci sono centri per la vendita delle donne e sono stata testimone dell’acquisto di migliaia di donne da parte degli uomini dell’Arabia Saudita e altri paesi. Da qui molte donne, tra cui io, fuggirono, ma mia figlia rimase nelle loro mani e quindi sono tornata indietro. D’altra parte, molte donne vendute sono state obbligate a suicidarsi. Sono sicura che ogni volta che venivano prese erano lapidate, incarcerate; nonostante ciò, devo continuare a cercare mia figlia.”
Secondo le informazioni da noi raccolte, 3.485 donne e bambine sono scomparse negli ultimi 5 mesi e secondo quanto dichiarato da alcune persone, molti emirati dell’ISIS (principi) se le sono portate con sé verso ad Deir ez-Zor. Altri dicono che sono state vendute a commercianti dell’Iraq, Arabia Saudita, Kuwait e altri paesi.
Al-Raqqa è una prigione aperta alle donne yazide
Al-Raqqa è oggi una prigione per le donne che vivono lì e un inferno per quelle che sono state liberate da YPG, YPJ e SDF e portate nelle zone liberate. Le donne assicurano che le donne sono trattate come schiave degli uomini e che non possono muoversi senza che ci sia un uomo con loro, che sia il marito, padre o fratello. Inoltre sono obbligate a portare veli che le coprono dalla testa ai piedi.
di Erdogan Altan