Dossier: La Turchia colpisce i siti archeologici ad Afrin
Nella regione di Afrin ci sono centinaia di importanti siti archeologici che risalgono a periodi diversi. Questa piccola area geografica è stata dimora dell’umanità fin dai tempi antichi (grotta di Dodria). I primi villaggi di agricoltori nel Vicino Oriente furono fondati presso il sito di Ain Dara. Esso comprendeva anche [varie] creazioni culturali dalla Mesopotamia.
Con l’avvento delle ere storiche, all’inizio del III millennio a.C. fu fondato il Regno di Al-Alakh, una delle prime “nazioni” dell’era storica nel Vicino Oriente.
In questa regione ci sono stati molti popoli, come citato dalle fonti storiche: Urriti, Mitanni, Ittiti, Assiri, Aramei, il popolo di Urartu, Medi, Persiani, Greci, Romani e Musulmani Arabi.
Accanto a questa lunga e interessante storia di ininterrotta esistenza umana sui monti e nelle vallate della regione di Afrin, c’è la ricchezza di beni culturali, con dozzine di colline e aree archeologiche che raccontano una storia millenaria. Per non parlare delle dozzine di edifici storici come chiese, monasteri, eremi, templi, tombe, ponti, teatri e castelli che testimoniano l’importanza della regione durante i periodi Seleucide, Romano, Bizantino e Islamico. Alcuni di questi sono inclusi dal 2011 nella lista dei Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO.
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Indice
- L’attacco turco contro Afrin non ha preso di mira solo i civili
- Il sito archeologico di Ain Dara:
- L’attacco turco al sito e l’entità della distruzione