Dicle e Irmak eletti come nuovi copresidenti del DTK
Hatip Dicle e Selma Irmak sono stati eletti come nuovi co-presidenti del DTK (Congresso della Società Democratica) al 7° Congresso tenuto la principale città curda di Amed nel finesettimana con lo slogan “Stiamo costruendo una nazione democratica e una vita libera”.
Il congresso di due giorni del DTK ha visto l’elezione dei nuovi co-presidenti e di altri componenti dell’esecutivo, la presentazione della Convenzione del DTK e la presentazione ai delegati di mozioni per la risoluzione e la loro approvazione.
L’elezione è avvenuta dopo la presentazione al congresso di una lista di nomi proposti come nuovi co-presidenti, Consiglio di Co-Presidenza e altri organismi del DTK.
Delegate e delegati hanno eletto Hatip Dicle e Selma Irmak come nuovi co-presidenti del DTK.
Nel suo primo discorso di ringraziamento dopo l’elezione, Selma Irmak, che ha parlato in curdo, ha promesso che “la Marcia di libertà continuerà con l’impegno sui valori” e che agiranno per proteggere il popolo che sta proseguendo la sua marcia per la libertà da dozzine di anni in queste terre nonostante tutte le difficoltà e crudeltà che ha dovuto affrontare.
“Se dobbiamo costruire una società e nazione democratica e libera dobbiamo guardare il mondo dal punto di vista delle donne” ha detto Irmak evidenziando che queste giornate sono state possibili grazie allo sforzo fatto dalle donne. Irmak ha espresso i suoi ringraziamenti a tutte le donne in Kurdistan che ha descritto come un giardino fatto di molti popoli e gruppi religiosi tra cui turchi, arabi, armeni, siriaci ed aleviti.
Riferendosi ai recenti sviluppi nel territorio del Kurdistan, Irmak ha detto “Se confrontato con 10 anni fa, l’attuale processo contiene più possibilità dato che il popolo curdo sta costruendo il proprio sistema e le proprie istituzioni e le donne stanno guidando la società. La nostra parte in questo è di aumentare il nostro impegno per la costruzione di una nazione democratica nel Kurdistan settentrionale, di mettere insieme gruppi religiosi, popoli ed identità nelle quattro parti del Kurdistan e di costruire un ponte tra le quattro parti.”
Irmak ha ricordato che il congresso ha coinciso con l’anniversario degli attacchi del 6-7 settembre agli armeni ed ai greci ed ancora una volta ha condannato con forza gli incidenti che – ha detto – sono rimasti una macchia nera nella storia della Turchia.
Irmak ha anche fatto le condoglianze alle famiglie dei 10 lavoratori che sono morti in un cantiere edile ad Istanbul due giorni fa.
Parlando dopo di lei, Hatip Dicle, anche lui parlando in curdo, ha ricordato che è stato arrestato nell’ambito delle cosiddette operazioni KCK (Unione delle Comunità del Kurdistan) 12 giorni dopo essere stato eletto a co-presidente del DTK nel congresso del 2009.
Dicle ha detto che la sua rielezione a co-presidente del DTK dopo 4 anni e mezzo è “una risposta a poteri antidemocratici” e che si tratta di una manifestazione di fiducia nei suoi confronti. “La missione del DTK è di proteggere l’unità nazionale nel Kurdistan settentrionale. Va fatto uno sforzo intenso per costruire un’amministrazione autonoma nel Kurdistan settentrionale perché tutti i martiri delle terre del Kurdistan guardano a noi”, ha sottolineato, evidenziando che verranno formate assemblee per mettere in pratica una democrazia diretta e radicale.
Riferendosi al proseguire degli attacchi ai curdi nel Kurdistan meridionale e occidentale, Dicle ha sottolineato che PKK, YPG e peshmerga sconfiggeranno le bande di ISIS aggiungendo: “Il Movimento di Liberazione Curdo garantisce tutte le differenze e tutti i popoli e continuerà ad essere così. Vogliamo che il processo di dialogo iniziato dal movimento curdo venga trasformato in un negoziato in attesa dell’annuncio della road map e riteniamo che lo stato debba fare modifiche a livello costituzionale. “Va anche fatto quanto necessario per il rilascio del leader curdo Abdullah Öcalan e di tutti i prigionieri politici.”
Dicle ha anche enfatizzato il fatto che il PKK deve essere tolto dalla lista internazionale di organizzazioni terroristiche, aggiungendo che inizieranno a lavorare anche per garantire questo.
Ha aggiunto che credono che riusciranno nella pianificazione di soluzioni ai problemi del popolo curdo.