Di nuovo attacchi aerei su Afrin
La Turchia continua l’aggressione in Siria del nord. Gli USA difendono l’attacco di mercoledì a truppe fedeli a Damasco- Dopo una pausa di cinque giorni l’aviazione turca giovedì notte ha effettuato attacchi contro il cantone curdo di Afrin nel nord della Siria. Sono state bombardate zone abitate di Afrin città e una serie di villaggi. Secondo quanto riferito, hanno perso la vita un uomo di 70 anni e una donna di 50.
Giovedì il quotidiano turco Cumhuriyet riferiva ancora che la Russia aveva chiuso lo spazio aereo su Afrin. Si sarebbe trattato di una reazione all’abbattimento di un aereo da combattimento russo da parte della propaggine siriana di Al-Qaida Haia Tahrir Al-Sham (HTS, in precedenza chiamato Fronte Nusra) sabato nella vicina provincia di Idlib. Inoltre all’inizio della settimana l’esercito siriano aveva collocato nuovi sistemi di difesa anti-aerea nelle regioni di Aleppo e Idlib. Un comandante di alto rango dell’esercito siriano aveva dichiarato che i missili erano un »messaggio a tutti«, ma in effetti erano rivolti in primo luogo contro Ankara. L’esercito turco usa il suo mandato per la sorveglianza di una »zona di de-escalation« a Idlib soporattutto per dispiegare la ala protettrice su HTS. Il governo siriano, le cui truppe attualmente con il sostegno dell’aviazione russa sta conducendo un’offensiva su ampia scala contro HTS, infatti è scontento della presenza dell’esercito turco nel nord della Siria negoziato dai suoi alleati Russia e Iran a Astana. Così all’inizio della settimana è stato ucciso almeno un soldato turco quando l’artiglieria siriana ha aperto il fuoco su una postazione di osservazione appena costruito dalle truppe straniere.
Nonostante tutte le tensioni con i cantoni curdi autogovernati che insistono per una federalizzazione della Siria, il governo di Damasco non è interessato a far finire Afrin sotto il controllo dell’esercito turco o delle truppe dei suoi mercenari jihadisti. Per questo le forze del governo siriano hanno più volte fatto passare rinforzi per i difensori si Afrin da una strada sotto il loro controllo. Così negli ultimi giorni attraverso questo corridoio combattenti del »Consiglio Militare degli Assiri Cristiani« sono riusciti a raggiungere Afrin, come anche un convoglio di solidarietà con 2.000 »sostenitori civili« delle Unità di Difesa del Popolo curde YPG. Dopo l’arrivo del gruppo, giovani donne hanno sfilato per le strade in modo dimostrativo con fucili kalashnikov.
Il Ministro della Difesa USA James Mattis intanto giovedì (ora locale) a Washington ha giustificato gli attacchi aerei contro »forze pro-regime«. Si sarebbe trattato di un »atto di autodifesa« dopo un attacco a sorpresa al quartier generale delle Forze Siriane Democratiche (FSD) a est dell’Eufrate. La coalizione a guida USA non sarebbe però interessata a un conflitto di dimensioni maggiori con la parte siriana, ha assicurato Mattis. La coalizione è stata in contatto con le forze armate russe per tutto il tempo, ha aggiunto la portavoce del Pentagono Dana White.
Il Ministero della difesa a Mosca ha fatto sapere che si sarebbe trattato di una »operazione di ricognizione« di una milizia siriana contro un »gruppo di banditi« nei pressi di una raffineria di petrolio. In quell’occasione si sarebbe improvvisamente trovata sotto il fuoco delle forze della coalizione a guida USA. Questo evento sarebbe una nuova dimostrazione del fatto che la vera intenzione degli USA non è più la lotta contro il terrorismo di IS, ma l’occupazione e il controllo delle risorse economiche del Paese. La milizia fedele al regime avrebbe però condotto la sua operazione senza accordo con la Russia, assicura allo stesso tempo il Ministero della Difesa a Mosca.
di Nick Brauns
https://www.jungewelt.de/artikel/327029.wieder-luftangriffe-auf-afrin.html