Demirtaş racconta dell’incontro con Öcalan
Il co-Presidente del Partito della Pace e della Democrazia (BDP) Selahattin Demirtaş ha parlato con Özgür Gündem in seguito alla visita effettuata il 18 Marzo al leader kurdo, insieme ai deputati del BDP Pervin Buldan e Sırrı Süreyya Önder.
Di seguito pubblichiamo un estratto dell’intervista.
L’incontro sull’isola di Imralı è avvenuto tre giorni prima del Newroz, in cui il sig. Öcalan effettuerà un appello. L’opinione pubblica si chiede di cosa Lei ed il leader kurdo abbiate parlato.
Oltre ad essere una visita ad un detenuto, il nostro incontro con Öcalan rappresenta una fase politica di un significativo sviluppo politico che stiamo vivendo. L’incontro è stato piacevole sia per il sig. Öcalan sia per la delegazione del BDP. Egli ha commentato minuziosamente il processo in corso ed ha parlato del suo approccio e della sua determinazione nel lavoro per una soluzione. Durante l’incontro siamo stati ancora una volta testimoni di quanto ribadisse una soluzione senza armi e senza morti ulteriori. Il suo messaggio si è rivolto principalmente al Governo poichè ha sottolineato che l’AKP non deve perdere quest’opportunità. Ha suggerito che potrebbero essere raggiunti significativi progressi se il Governo ed il Parlamento adempissero con urgenza ai loro compiti, senza permettere nessuna provocazione. Riguardo a questo punto, non era assolutamente sicuro se il governo AKP ed il Parlamento avrebbero effettuato questi passi o meno.
A che cosa si riferiscono esattamente questi passi?
Ha sottolineato che il Governo AKP sta questa volta dimostrando un approccio più serio verso i negoziati. E’ determinato a porre fine al conflitto che dura da quarant’anni a condizione che il Governo faccia il necessario garantendo decisioni per lo stesso scopo, come per esempio istituire commissioni per il ritiro nel processo di non-conflitto e disarmo ed effettuare passi per rendere definitive la pace ed il clima di non-conflitto. Afferma che non ci deve essere più spargimeno di sangue e di essere determinato a realizzare quest’intenzione, a condizione di ricevere una seria risposta dal Governo e dal Parlamento. Ha anche detto di ritenere positivo il fatto che il Governo abbia questa volta cominciato a cercare una soluzione attraverso colloqui con il leader del popolo, sostituendo il suo atteggiamento precedente assunto negli ultimi tentativi di negoziati, in cui si è cercato di escluderlo dal processo di ricerca di una soluzione. Dice di voler svolgere il suo ruolo nel processo in corso.
Il BDP ha discusso al suo interno il nuovo processo?
Bisogna sapere che non siamo impreparati per questo processo, considerando il fatto che stiamo lavorando da molto tempo su riforme costituzionali e giudiziarie e stiamo organizzando conferenze e tavole rotonde. Abbiamo anche presentato una sostanziale bozza di costituzione ed un pacchetto di riforme che abbiamo anche discusso minuziosamente durante l’incontro con Öcalan. Egli ha detto di sostenere la significativa preparazione del BDP sull’argomento e di sostenere anche questo processo di riforma. E’ anche del parere che ci dovrebbe assolutamente essere una ripulitura sulla via verso una nuova costituzione.
Sono avvenuti alcuni seri dibattiti sul fatto di formare una nuova autorità nel processo di soluzione della questione kurda.
La soluzione della questione kurda porterà anche una fine della politica di cent’anni della negazione dei Kurdi, che costituisce la base di tutti i meccanismi repressivi dello Stato. Sarebbe ingiusto aspettarsi la sostituzione del sistema attuale con un regime più autoritario e repressivo. D’altra parte, non sarebbe giusto aspettarsi che il Governo AKP costruisca da solo la democrazia dopo aver demolito il regime repressivo.
ANF News Desk