Demirtaş: ora tocca all´AKP muoversi

9 Gennaio 2013

Intervenendo oggi durante l´incontro parlamentare di gruppo del suo partito, Selahattin Demirtaş, co-presidente del BDP (Partito della Pace e della Democrazia) ha accolto con favore i contatti con il leader kurdo Abdullah Öcalan ed ha detto “che sono logici, giusti e rappresentano l´unica strada per la pace”. Ha anche affermato che i colloqui sono uno sviluppo positivo ma inadeguato ed in ritardo.

“Se Öcalan deve negoziare per la pace, deve avere contatto diretto con l´Unione delle Comunità Kurde (KCK) ed il popolo kurdo”, ha aggiunto.

Demirtaş ha sottolineato che il KCK, il DTK (Congresso della Società Democratica) ed il BDP necessitano di essere inclusi nel processo di colloqui in corso in modo che questi incontri spianino la strada ai negoziati.

“E´ importante per noi che la notizia dei colloqui sia stata divulgata al pubblico quattordici anni dopo e che essi stiano procedendo in parziale trasparenza al momento attuale. Questo è un passo logico e giusto effettuato in un processo così critico. Nonostante la repressione, gli arresti e le condanne affrontate, la popolazione kurda non ha mai smesso di chiedere la pace e di indicare come interlocutore il sig. Öcalan”.

Ha inoltre osservato che l´incontro di Imralı è stato a sua volta importante, considerando il fatto che due deputati kurdi hanno visitato per la prima volta il leader kurdo sull´isola dopo quattordici anni di prigionia. “Un problema politico potrebbe esclusivamente essere portato a termine con successo cercando una soluzione in un contesto politico”.

Demirtaş ha fatto notare che “gli attuali sviluppi non sono piani prestabiliti o predisposti tra il BDP ed il Governo. L´inizio dei colloqui di quest´ultimo con il sig. Öcalan non dovrebbe essere visto come risultato di un accordo BDP-AKP. Il nostro partito è stato incluso nel processo di colloqui solo dopo la visita dei nostri due deputati ad Imralı. Il sig. Öcalan non ci ha presentato nessuna road-map, nè un progetto per la soluzione. Non ha fissato una linea temporale per presentare questi progetti al Governo o al KCK. La delegazione dello stato ed il sig. Öcalan sono gli elementi più importanti nel processo attuale. Questo è anche il messaggio inviatoci: l´intenzione per una soluzione tramite il dialogo è diventata più forte e molto più matura. Nella fase attuale i negoziati non sono in discussione. L´atteggiamento del Governo avrà un ruolo determinante in termini di trasformazione dei colloqui in negoziati. Una delle parti coinvolte ha fatto il necessario ed ha dimostrato determinazione nel lavorare per una soluzione. Adesso è il turno del Governo di aprire la strada ai negoziati e includere il KCK, il BDP ed il DTK nel processo di colloqui in modo che i negoziati possano cominciare”.

Ha aggiunto che il  Governo in questo momento deve utilizzare un linguaggio ed un attaggiamento costruttivo per conquistarsi la fiducia della popolazione.

Ha poi dichiarato: “Come primo passo da intraprendere nella fase attuale, il Governo deve fornire al sig.Öcalan condizioni adatte per condurre i negoziati. Gli dev´essere permesso di avere un contatto diretto con il KCK ed il popolo e di incontrare altre delegazioni sull´isola di Imralı.

Il co-presidente del BDP ha elencato gli altri passi fondamentali in favore dei negoziati:

– Il Governo dovrebbe informare il Parlamento, i gruppi parlamentari e tutti i partiti politici riguardo alle fasi dei colloqui.

– La trasparenza dev´essere d´obbligo.

– Il BDP è pronto a condividere le sue opinioni con tutti gli altri partiti ma la responsabilità principale per i colloqui appartiene al Governo.

– Anche il sostegno del principale partito d´opposizione, il CHP, è un valido contributo.

– Poichè anche il sostegno degli altri partiti kurdi e movimenti è di grande importanza, le organizzazioni non-governative dovrebbero seguire gli sviluppi politici, ricevere il supporto dell´opinione pubblica e superare le voci dei gruppi razzisti e nazionalisti.
– Anche i media dovrebbero contribuire ad una soluzione schierandosi con le libertà ed i diritti e dovrebbero adottare un´atteggiamento equo e chiaro. Pace non significa sostenere le politiche del Governo senza nessuna critica.
– Le operazioni militari e politiche, come l´uccisione di dieci guerriglieri del PKK e la detenzione di centinaia di persone nello stesso giorno in cui sono stati annunciati i colloqui di Imralı, devono essere portate a termine. Il proseguimento delle operazioni in corso potrebbe rendere impossibili i negoziati ed il nostro contributo ad essi. Questo approccio non ha finora prodotto alcun risultato.

ANF / ANKARA
ANF NEWS AGENCY