Demir: la situazione di Guven continua a peggiorare
Il presidente della Camera di Medicina di Diyarbakir Mehmet Serif Demir ha detto che Leyla Guven è molto stanca e ha difficoltà ad assorbire liquidi, ha perso molto peso e massa muscolare.
La co-presidentessa del Congresso della Società Democratica (DTK) e il membro del parlamento di Hakkari per il Partito Democratico dei Popoli (HDP) Leyla Guven è al giorno 83 del suo sciopero della fame indefinito con la richiesta della fine dell’isolamento imposto al leader del popolo curdo Abdullah Öcalan.
La salute di Guven continua ad essere critica. Un comitato dalla Camera di Medicina di Diyarbakir (DTO) ha tenuto checkup regolari di Guven. Il presidente della DTO Mehmet Serif Demir ha detto che il comitato si è formato dalla preoccupazione pubblica per la salute di Guven. Demir ha aggiunto che hanno iniziato a lavorare per assicurare che gli effetti sulla salute di Guven siano registrati e che lei stia sotto osservazione di un comitato esperto durante il suo sciopero della fame sotto richiesta dei suoi avvocati. Demir ha detto che il comitato ha visitato Guven ma non ha potuto completare l’esame perché non stava abbastanza bene. Demir ha evidenziato che Guven è molto stanca e ha difficoltà ad assorbire liquidi, ha perso molto peso e massa muscolare. Il comitato visiterà Guven presto per esaminarla.
Il messaggio di Leyla Guven dopo la sua liberazione
“Chiediamo scusa al leader Apo perché non abbiamo rafforzato la resistenza nel momento giusto e non l’abbiamo liberato. Da quando ho iniziato lo sciopero della fame ho capito che la libertà di Öcalan non era solo la mia richiesta, ma quella di milioni di persone.
Milioni di curdi si sono mobilitati su questa base, finché non ci sarà una dichiarazione dal leader del popolo curdo che menziona il suo stato di salute; finché una delegazione politica e i suoi avvocati non potranno incontrarlo ogni settimana, non fermeremo il nostro sciopero della fame.
Mi sentivo come se le compagne Sakine, Hayri e Kemal mi visitassero ogni notte.
Ho vissuto veramente la moralità della prigione di Amed e ciò mi ha aiutata a resistere.
Lo stato turco ha cercato di distanziarmi dallo spirito di resistenza, ma io non me ne allontanerò mai. Ho continuato il mio sciopero della fame per 79 giorni in prigione, ma continuerò anche qui.
La resistenza è vita“.