Dal Molise piovono onorificenze per Öcalan, guerrigliero curdo condannato all’ergastolo
Per il leader e rivoluzionario curdo Abdullah Öcalan arriva la seconda cittadinanza onoraria molisana. Dopo quella di Castel del Giudice, nelle scorse ore è arrivata quella di Castelbottaccio e prossimamente faranno lo stesso Montefalcone e Fossalto. Per Öcalan, detenuto in prigione da 18 anni, il Molise ha organizzato una giornata d’informazione sulla situazione di violenza e discriminazione del popolo curdo per il prossimo 4 maggio, a Campobasso.
Per Abdullah Öcalan, il leader curdo in carcere da oltre 18 anni in Turchia, dopo la cittadinanza onoraria ricevuta dal comune di Castel del Giudice arriva quella del comune di Castelbotaccio e, nelle prossime settimane, arriveranno quelle di Montefalcone e Fossalto.
Abdullah Öcalan, noto anche come Apo, è un politico, guerrigliero e rivoluzionario curdo. Leader del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK), dopo essere stato catturato a Nairobi, in Kenya, il 15 febbraio del 1999, è stato condannato a morte il 29 giugno dello stesso anno per attività separatista armata, considerata come terrorismo da Turchia, Stati Uniti e Unione europea. La pena è stata commutata in ergastolo nel 2002, allorché la Turchia ha abolito la pena di morte. Da allora è l’unico detenuto dell’isola-prigione di İmralı. Le iniziative dei comuni molisani a favore di Öcalan seguono quelle già messe in opera da Palermo, Napoli e Reggio Emilia, sono il risultato di decisioni prese dopo la riunione del Tribunale permanente dei popoli (Tpp) lo scorso 15 e 16 marzo, presso la “Bourse du travail” di Parigi.
L’appuntamento parigino è stata l’occasione per trattare il tema della violazione dei diritti umani della Turchia nei confronti della minoranza curda, la quale rappresenta un terzo della popolazione residente in quel paese. Il Tpp ha operato al cospetto di una nutrita platea di osservatori provenienti da ogni parte del mondo. All’incontro tenutosi nella capitale francese parteciparono, tra gli altri, Antonio Ruggieri, direttore del mensile culturale il Bene Comune, Hikmet Aslan, cittadino italiano di origini curde, presidente dell’associazione molisana di volontariato “primo marzo” e il fotografo Mario Folchi.
«Per rilanciare i temi dibattuti nella sessione parigina, resi quanto mai attuali dall’aggressione perpetrata dalla Turchia di Erdogan nei confronti del Cantone curdo di Afrin, nella Siria nord occidentale – commenta Antonio Ruggieri all’Ansa -, i comuni molisani, in collaborazione con un folto gruppo di associazioni molisane, hanno intrapreso una campagna il cui obiettivo è informare l’opinione pubblica della drammatica situazione patita dal popolo curdo, in particolare in Turchia, complice il silenzio e la complicità ipocrita della comunità internazionale».
Ma perché Öcalan è un eroe per il popolo curdo di Turchia? Sin dal 1923, ossia da quando esiste la Repubblica turca, il popolo curdo, che è una minoranza, non ha mai avuto il diritto e la possibilità di esprimersi nella propria lingua, di avere libri e giornali nella propria lingua, di avere dei propri partiti politici.
Una situazione rimasta immutata fino al 2002 – 2003. A partire del 1978, anno dalla fondazione del PKK il partito dei lavoratori curdi, Öcalan ha fatto della liberazione del Kurdistan turco una priorità per il popolo curdo, anche se ha usato degli strumenti considerati sia in Turchia sia nel resto del mondo metodi terroristici: attacchi alle caserme turche, ai politici turchi ma anche agli stessi curdi ritenuti collaborazionisti con il governo.
Il 4 maggio prossimo, in Molise, sarà organizzata un’intera giornata d’informazione sulla situazione di violenza e discriminazione a cui sono assoggettati i curdi. In mattinata ci sarà una conferenza stampa al comune di Campobasso dove parteciperanno anche Mahmut Sakar, che ha fatto parte del primo collegio di difesa del leader curdo e Ozlem Tanrikulu, presidentessa dell’ufficio di cultura curda in Italia. Nel pomeriggio, invece, al mercato coperto di via Monforte spazio alla cultura con gli artisti molisani Alessia D’Alessandro, Diego Florio e Stefano Sabelli. Con loro anche il disegnatore Zero Calcare e il sassofonista Daniele Sepe.
di Alessandro Corroppoli PrimoNumero