Coordinamento della Società Ezida: lo spazio aereo di Shengal deve essere chiuso
Il Coordinamento della Società Ezida ha rilasciato una dichiarazione che condanna con forza l’assassinio del suo componente Mam (zio) Zeki Şengali da parte delle forze di invasione turche.
Il Coordinamento ha chiesto conto della posizione del governo iracheno nei confronti degli ezidi e ha chiesto allo Stato iracheno e alle Nazioni Unite di assumersi le loro responsabilità contro le forze di occupazione turche.
Il Coordinamento ha fatto le sue condoglianze alla famiglia di Mam Zeki, alla società ezida e al popolo del Kurdistan, promettendo di portare la causa dei martiri alla vittoria.
Il Coordinamento della Società Ezida ha affermato che l’attacco che ha preso di mira Şengali, in cammino verso la commemorazione della gente ezida massacrata nel villaggio di Kocho 4 anni fa, era pianificato e calcolato e una continuazione della politica genocida portata avanti contro il popolo ezida.
“Lo Stato turco e i suoi complici hanno eseguito questo attacco nello stesso giorno del massacro contro la società ezida. Per questa ragione questo attacco ha un significato per la nostra società e rende evidente l’obiettivo dello Stato turco e dei suoi alleati.”
Il Coordinamento ha condannato con forza il vile attacco che – ha affermato – rivela di fatto che lo Stato turco, i suoi partner e i traditori continuano con le loro politiche genocide.
“Riteniamo Turchia, Iraq e USA responsabili per questo attacco che non è un attacco qualsiasi”, ha sottolineato la dichiarazione.
Il Coordinamento ha detto anche che fa riflettere il fatto che questo attacco abbia avuto luogo poco dopo la visita del Primo Ministro iracheno Haidar al-Abadi in Turchia, aggiungendo: “Si vede che sono stati fatti piani e accordi segreti. L’incidente si è verificato all’interno dei confini dello Stato iracheno. Consentire gli attacchi turchi mette l’Iraq in una posizione di responsabilità diretta. Consideriamo questo una politica dello Stato iracheno contro gli ezidi.”
La dichiarazione prosegue: “Il genocidio perpetrato contro il popolo ezida il 3 agosto 2014 non deve essere dimenticato. Il popolo ezida vive all’interno dei confini dell’Iraq e lo Stato iracheno è responsabile della loro sicurezza. Gli ezidi sono cittadini iracheni e l’Iraq è responsabile della loro difesa. Tuttavia sfortunatamente lo Stato iracheno non ha adempiuto il suo dovere lasciando massacrare gli ezidi fino alla morte. La politica e l’atteggiamento dell’Iraq ha reso più profondi la nostra ferita e il nostro dolore. La politica dello Stato iracheno ci fa giustamente pensare quale sarà il suo atteggiamento nei confronti della società ezida, se ci proteggerà e riconoscerà i nostri diritti e le nostre leggi o se continuerà in una collaborazione come quella che stiamo vedendo oggi e spianerà la strada per i nemici che ci massacrano e ci uccidono.
Chiediamo alle Nazioni Unite e a tutte le istituzioni interessate di non rimanere in silenzio sugli attacchi di invasione dello Stato turco e dei suoi collaboratori. Lo spazio aereo di Shengal deve essere chiuso agli invasori.
L’intera società ezida sa che Mam Zeki ha lottato solo per far rivivere la cultura ezida e migliorare l’alleanza tra gli ezidi. Come compagni di Mam Zeki, costruiremo la nostra alleanza e unità e lotteremo fino alla fine per garantire l’autonomia al nostro popolo.
Gli attacchi contro Shengal sono una prosecuzione del genocidio. In risposta agli attacchi e agli sporchi piani contro Shengal, chiediamo al nostro popolo nelle quattro parti del Kurdistan e all’estero di mostrare solidarietà contro gli attacchi alla comunità ezida.”