Attivista iraniana per i diritti umani condannata a una pena detentiva elevata
La nota avvocata per i diritti umani Nasrin Sotoudeh è stata condannata per “cospirazione contro il sistema” e “offesa del capo spirituale” a una pena detentiva di sette anni. L’avvocata iraniana per i diritti umani Nasrin Sotoudeh è stata condannata a sette anni di carcere. Un tribunale rivoluzionario a Teheran ha condannato Sodoudeh per „cospirazione contro il sistema“ a cinque anni di carcere, lo ha riferito lunedì un giudice all’agenzia stampa ISNA. Altri due anni Sotoudeh li avrebbe avuti per “offesa” del capo spirituale dell’Iran Ayatollah Ali Chamenei. Il caso viene trasferito a una corte di appello perché Sotoudeh non avrebbe riconosciuto la sentenza.
La 55enne madre di due figli insignita dal Parlamento Europeo del Premio Sacharov per i diritti umani, già dal giugno 2018 è reclusa nel famigerato carcere di Evin nella capitale Teheran. All’epoca le era già stato detto di essere stata condannata in contumacia per spionaggio a cinque anni di carcere. Nasrin Sotoudeh ha respinto tutte le accuse mosse contro di lei. Inoltre protesta con uno sciopero della fame contro il suo trattamento in carcere.
Divieto di espatrio, divieto di esercitare la professione
Per via del suo impegno per i diritti umani, Nasrin Sotoudeh è entrata presto nel mirino della sicurezza dello Stato. Nel 2010 un tribunale rivoluzionario islamico l’aveva condannata a undici anni di carcere per presunta “propaganda contro il sistema” e “cospirazione ai danni della sicurezza nazionale”. Inoltre il tribunale le ha imposto un divieto di espatrio di 20 anni e un divieto di esercitare la professione di avvocata. La pena si componeva di un anno di carcere per “propaganda ostile al regime” e rispettivamente cinque anni per „azioni contro la sicurezza nazionale” e „infrazione delle norme islamiche sull’abbigliamento in un video-messaggio” – l’avvocata in un messaggio di saluti che non è mai stato mostrato in Iran, non portava un foulard sulla testa.
Durante le proteste contro le elezioni presidenziali truccate nel 2009 l’avvocata aveva difeso attivist* e politic* di opposizione che si impegnavano contro la rielezione di AhmadineJad. Tra loro c’era anche la Premio Nobel iraniana Shirin Ebadi. Dopo l’elezione a Presidente di Hassan Rohani, la critica del regime venne rilasciata anticipatamente dal carcere nel settembre 2013.
In carcere anche il marito
Nasrin Sotoudeh e suo marito Reza Khandan sono tra i e le più not* attivist* per i diritti umani in Iran. A gennaio anche Khandan è stato condannato a sei anni di carcere da un tribunale rivoluzionario a Teheran. Oltre a questo non può lasciare il Paese per due anni, non può iscriversi a un partito, esercitare attività di giornalista né operare sui social media su Internet. Secondo il parere del tribunale, Reza Khandan avrebbe fatto propaganda contro il regime iraniano e messo in pericolo la sicurezza nazionale.