ANALISI: L’attacco aumenterà, la resistenza crescerà
Il Consiglio di Sicurezza Nazionale ha fatto una riunione e ha dichiarato che, prossimamente, sarà condotta una guerra a tutti livelli. Già dopo la riunione è stato annunciato il prolungamento dello Stato di Emergenza dal 15 Luglio, con la decisione di dirigere la politica di guerra sia all’estero che all’interno per far continuare il potere dell’AKP.
Con questa politica di guerra da un lato si pone l’obiettivo di fronteggiare il conflitto per distogliere l’attenzione della società dai propri problemi, dall’altro lato si farà aumentare ancora di più la politica di intimidazione e repressione nei confronti del popolo curdo.
Con questa riunione del Consiglio di Sicurezza Nazionale è stato deciso che si continuerà sempre di più una guerra pesante e sistematica contro le forze democratiche e i curdi. Di fronte a questa realtà, il movimento di liberazione curdo e le forze democratiche si trovano nella condizione di dover aumentare la forza della loro lotta. Quindi aspettarsi qualcosa da governo di AKP dopo una tale decisione, significa essere parte della guerra che conduce.
Inoltre significa essere un agente conservatore della politica di guerra. Chi dice che lo fa perché potrebbe essere utile alla risoluzione della questione curda o alla democratizzazione del governo o di questo stato, o è colluso con questo governo e questo stato o è ottuso, o è completamente sottomesso.
Qualcuno ha detto che durante la visita del HDP al Kurdistan del sud (Bashur Kurdistan) si sarebbe dato inizio ad un’alleanza con Barzani. È assolutamente una falsità. Pensiamo che sia la stampa legata a Barzani a diffondere questo tipo di notizie. È difficile capire perché lo fanno. Ci troviamo di fronte ad un altro esempio di pubblicazioni e strategie volte a nascondere le politiche ostili al popolo curdo dell’AKP e del KDP. Perciò nessuno deve dare ascolto a questo tipo di notizie.
Nella riunione del Consiglio di Sicurezza Nazionale è stato deciso di continuare le sanzioni nei confronti delle municipalità. Così ci appare chiaro ancora una volta che continueranno gli attacchi per ragioni politiche di totale ostilità verso i curdi. L’uscita di tali decisioni dal Consiglio di Sicurezza Nazionale mostra inoltre che ci saranno attacchi rivolti anche contro deputati curdi. Questa realtà determinerà come si evolverà in futuro la lotta che continua tra il potere dell’AKP, che cerca di nuovo di costruire una completa negazione dei curdi in Turchia, e le forze democratiche e di liberazione. Perciò ogni accordo o comportamento che fa indietreggiare la lotta e che impone di non lottare fa il gioco dell’AKP e dei suoi alleati che vogliono solo attuare un nuovo genocidio sistematico.
Ultimamente evidenziamo che è e sarà sbagliato pensare ad una strada al di fuori della lotta. La condizione di attesa che è scaturita dal periodo di non belligeranza ha già avuto l’effetto di far indietreggiare la lotta durante l’anno passato. Da questa situazione ha tratto vantaggio il sistema di guerra del potere dell’AKP che vuole distruggere, con un violento conflitto, il movimento di liberazione.
Il potere dell’AKP attua una politica di forte repressione nelle città, le brucia e le distrugge. A Şirnak, a Nusaybin, c’è ancora il divieto di uscire dai quartieri. Così, la popolazione di Şirnak è costretta a vivere nelle tende, dato che non può andare nelle proprie case. È una vendetta nei confronti della gente applicare questa crudeltà e oppressione durante i giorni di freddo. Il potere dell’AKP, che continua l’oppressione delle popolazioni delle città che bombarda, mostra apertamente anche quale politica persegue. L’AKP attua le sue politiche di violenza, oppressione e repressione tramite una tale guerra psicologica al punto che rende normale ogni barbarie.
Le pratiche attuate a Gewer, Silopi, İdil, Sur, Cizre, Nusaybin, Şirnak, si possono considerare normali? La cosa più spregevole è considerare normali tali azioni. Da questo punto di vista, tutto il popolo curdo, in primo luogo di Şirnak e Nusaybin, deve proteggere le città che subiscono questi attacchi devastanti. Non si deve lasciare sola la popolazione di questi luoghi. Non devono essere lasciate allo spietato potere dell’AKP. In questo momento il dovere principale di chi ama la propria terra è, innanzitutto, proteggere la popolazione di questi luoghi. Un compito importante di tutte le forze politiche democratiche e tutte le organizzazioni democratiche è quello di interessarsi ai problemi della popolazione di queste città e risolverli. Il popolo deve assolutamente vedere al suo fianco le forze democratiche.
Lo stato turco con la scusa dello Stato di Emergenza ha aumentato ancora di più la repressione contro il popolo curdo. Anche nel periodo in cui non c’era lo Stato di Emergenza la repressione e l’oppressione erano continuate al di fuori di un quadro giuridico e legislativo. Erdoğan, senza che fosse stato ancora promulgato lo stato di emergenza, prima del 15 Luglio, aveva dato istruzioni a tutti dicendo “non sentitevi dipendenti dalla legislazione, dalla legge”. Con l’annuncio dello Stato di Emergenza, ormai viene portato avanti ogni genere di repressione, oppressione, arresto, senza tenere conto di nessuna legge, morale e coscienza.
Le decisioni del Consiglio di Sicurezza Nazionale del 28 Settembre hanno annunciato che questa politica e queste pratiche continueranno. Contro ciò, il compito che spetta alla forze democratiche e al popolo curdo è quello di resistere. Non c’è altra via al di fuori di questa. O si abbandonerà una vita democratica e libera rinunciando ad essere curdi accettando ciò, o si resisterà per esistere.
H.Ali