A Sinjar un medico ogni 10 mila persone
La popolazione della comunità yezida,che a seguito degli attacchi di ISIS ha trovato rifugio sul monte Sinjar,ha urgente bisogno di medicine e di personale medico.Circa 10 mila persone si stanno attualmente rifugiando sulle montagne in quanto aspri scontri continuano ad avere luogo nel centro della città di Sinjar e nelle città e nei villaggi circostanti.
Da quando il corridoio umanitario tra il Kurdistan occidentale ed il Kurdistan del sud è stato riaperto il 20 dicembre è stata attivata la consegna degli aiuti attraverso il Rojava.Gli aiuti inviati a Sinjar tuttavia non sono sufficienti a soddisfare i bisogni di migliaia di persone che stanno lottando per sopravvivere in circostanze difficili,specialmente dopo l’inizio dell’inverno.
L’Organizzazione degli aiuti per il Rojava e Sinjar afferma che,per le popolazioni yezide che non hanno abbandonato le loro terre nonostante siano ancora in corso gli attacchi delle bande disumane di ISIS,l’abbigliamento per l’inverno,il riscaldamento e prodotti alimentari di base sono tra le necessità più urgenti.Medicine e personale medico sono tra le altre necessità principali delle popolazioni yezide che continuano a rimanere in tende estive nel pieno dell’inverno.
Il dr. Seid Sileman ed il volontario Agit che hanno trasformato una casa nel villaggio di Kolka in un ospedale stanno lottando per offrire un rimedio a 10 mila persone sul Monte Sinjar.Oltre all’ospedale di Kolka,un medico della guerriglia fornisce un servizio a chi viene ferito nel campo di battaglia.Due ambulanze sono state portate nella zona con le offerte dell’Organizzazione per gli aiuti del Rojava.
Sileman racconta che ha iniziato a curare la gente di Sinjar dopo che voleva entrare nelle fila delle forze della resistenza per difendere le sue terre contro gli attacchi brutali di ISIS,ma che era stato contestato dai combattenti che gli chiedevano invece di fornire cure alle persone che ne avevano bisogno.Ha incominciato a lavorare trasformando una casa in un ospedale che attualmente manca di tutte le attrezzature di base necessarie in un ospedale,ma anche in un centro di assistenza sanitaria.
Il Dr. Sileman dice quanto segue riguardo la sua battaglia per salvare vite umane in mezzo a cose impossibili:”Sono qui da quando il corridoio di Sinjar è stato chiuso per primo.Ho costituito l’ospedale di Kolka nella penuria.Anche la gente qui attorno mi ha aiutato molto.Molta gente da zone diverse è venuta qui per le cure nonostante la carenza di trasporti.Abbiamo curato chi potevamo,mandando le altre persone in altri posti in elicottero.Il numero dei pazienti che ha fatto riferimento ad altri posti ha superato il migliaio,i nomi sono tutti registrati.Molte persone sono comunque morte.Bambini sono morti per il freddo,per la mancanza di cibo e per le dure condizioni”.
Sottolineando che la riapertura a dicembre del corridoio umanitario a Sinjar ha avuto ancora una volta un ruolo salvavita,il Dr.Sileman ha affermato che le medicine consegnate loro attraverso
gli sforzi dell’Organizzazione degli aiuti del Rojava hanno aiutato molto,ma rimangono insufficienti per soddisfare i bisogni di tutte le persone sul Monte Sinjar.
“Con l’arrivo dell’inverno la gente ha bisogno principalmente di antibiotici e di medicine contro le infezioni.La gente si trova ad affrontare maggiori problemi di salute in quanto le loro condizioni di vita sono cambiate.Quando i pazienti vengono qui,curiamo quelli che siamo in grado di curare e mandiamo quelli in condizioni più critiche nel Rojava o nel Kurdistan del sud”,aggiunge.
Il Dottor Sileman sottolinea che vi è bisogno di più medicine e personale medico e chiede, in particolare ai medici,di venire in aiuto e in assistenza della popolazione di Sinjar.
B.GULAN ANF