Bayik: Gli Yazidi sono sopravvissuto grazie alle forze difesa popolare
Il co-Presidente del Consiglio Esecutivo dell’Unione delle Comunità del Kurdistan (KCK) Cemil Bayik, che ha parlato venerdì sera al canale televisivo MED NUÇE, ha avanzato valutazioni significative riguardo Sinjar, l’unità nazionale, la guerra in corso in Medio Oriente, la questione della lingua madre e la settimana di boicottaggio che il KCK ha chiesto nella prima settimana del nuovo anno scolastico.
Riferendosi alla migrazione dalla propria casa di persone Yazide, Bayik ha detto che gli Yazidi dovrebbero tornare indietro alle loro terre – dove hanno le loro origini e la loro storia, così come i luoghi sacri – al fine di non consentire alle bande dell’ISIS di realizzare il loro piano di ripulire questa regione di Yazidi, di migrazione forzata e di impedire il loro ritorno a casa.
Bayik ha detto che per raggiungere questo obiettivo, gli Yazidi devono predisporre il proprio sistema di autodifesa in quanto non possono fidarsi di nessuno, come è stato dimostrato da quanto è successo. Secondo Bayik gli Yazidi a Tal Afar dovrebbero formare insieme con i turkmeni un fronte comune di lotta contro l’ISIS. “Si può ricostruire la vita nelle loro terre assistendosi l’un l’altro e stando insieme contro le bande dell’ISIS. In questo modo possono purificare Tal Afar, Sinjar e Rabia dall’ISIS e vivere lì”, ha suggerito.
L’Esecutivo del KCK ha sottolineato che l’intervento di HPG e YPG il primo giorno era di vitale importanza, ricordando il fatto che il popolo Yazida non sarebbe sopravvissuto se non fosse stato per le forze dell’HPG e del YPG. “Se tutte queste persone fossero state massacrate, i curdi, il governo regionale curdo e i partiti curdi nel Kurdistan meridionale, non sarebbero stati in grado di comparire davanti all’umanità. L’intervento dell’HPG e del YPG ha fatto in modo che l’onore curdo non fosse calpestato, così come l’onore del Sud del Kurdistan e dei partiti, il KDP in particolare, e tutti lo devono al YPG, all’HPG e alle Unità di Resistenza di Sinjar che proteggevano i valori etici e morali dell’umanità così come delle fedi e delle religioni.”
Il co-Presidente del Consiglio Esecutivo del KCK ha sottolineato che l’ISIS è stato formato e sviluppato per colpire i curdi, con gli attacchi fin dall’inizio della rivoluzione del Rojava alle regioni curde e alle persone che determinano il destino delle loro terre attraverso le loro lotte e organizzazione. Bayik ha dichiarato che l’ISIS è stato portato avanti in modo da eliminare il modello del Rojava che è un’alternativa e una soluzione.
Riferendosi ad una discussione in corso nei paesi europei circa la rimozione del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK) dalla lista delle organizzazioni terroristiche, Bayik ha detto che si sta finalmente accettando che il PKK è un movimento per la libertà, e che sta anche lottando per altri popoli e fedi diverse, e che persegue per loro lo stesso di ciò che vuole per i curdi. “Anche chi ha messo il PKK nell’elenco sta discutendone in questo momento la sua rimozione. Viene accettato che il PKK ha fatto a Sinjar quello che avrebbe dovuto fare, prevenendo massacri e proteggendo la dignità umana, le fedi, le religioni, le culture e i valori, mentre si è posto contro il terrorismo dell’ISIS. I popoli del Medio Oriente traggono forza dal PKK ora che la verità su di esso diventa più evidente.”
Bayik ha inoltre richiamato l’attenzione sul fallimento della cosiddetta conferenza di pace di Ginevra I e II per la Siria, e ha chiesto la riunione di una Conferenza di Ginevra 3 che – ha dichiarato – potrebbe fornire una base per la pace in Siria, in considerazione della maggiore probabilità verificatasi ora in cui gli stati internazionali e gli Stati Uniti concordano sulla lotta all’ISIS. “Tuttavia, i rapporti con il Rojava sono anche di vitale importanza per il raggiungimento dello scopo. Bisognerebbe anche stabilire una relazione con il regime siriano. La questione siriana può trasformarsi in situazione pacifica solo attraverso vie democratiche e l’unità della Siria”, ha sottolineato Bayik.
Commentando il processo di risoluzione in corso con il nuovo governo in Turchia, Bayik ha detto che il popolo curdo nel Nord del Kurdistan dovrebbe affrontare il processo con cautela, considerando le promesse non mantenute dal precedente governo che non ha nella pratica preso alcuna iniziativa. “I funzionari del governo dicono che il processo sta andando bene e forse lo stanno dicendo perché il leader Apo [Ocalan] sta dicendo così. Il leader Apo non sta dicendo che non c’è alcun problema o pericolo nel processo in corso. Dice ciò che deve accadere. ”
In guardia anche contro le dichiarazioni che intendono dimostrare che il processo è in corso senza alcun problema, Bayik ha detto: “Questa è una guerra psicologica in cui vengono mantenuti l’assimilazione e il genocidio culturale, mentre il tempo lo si ottiene dando speranza a tutti i poteri della democrazia e dei popoli”.
Sottolineando che tutti i passi fatti nel processo finora sono stati il risultato degli sforzi compiuti da Ocalan, Bayik ha detto che la parte turca, la quale non ha adottato alcuna misura al servizio dello scopo del processo fino ad oggi, vuole ora ingannare il popolo dicendo che è pronta per i colloqui con Kandil e presenta il tutto come un nuovo passo.
L’Esecutivo del KCK ha osservato che tutti i passi che lo Stato turco ha finora messo in atto sono risultati nel genocidio culturale e nell’assimilazione, che ricordano la recente demolizione della statua di Mahsum Korkmaz, commentata come un attacco ai valori sacri dei curdi.
Bayik ha fatto notare che la gente dovrebbe continuare la lotta e basarsi sul processo solo dopo aver visto passi concreti da parte turca.
Il co-Presidente del KCK ha anche detto che i poteri della democrazia in Turchia dovrebbero spingere il governo a fare un passo, avvertendo che in mancanza del quale si andrebbe verso un’assenza di fiducia del pubblico e la guerra.
“Non ci sarà fiducia fino a quando le condizioni del leader Apo saranno migliorate e le delegazioni del negoziato saranno formate. I negoziati possono progredire soltanto assicurando le condizioni necessarie al Leader Apo”, ha sottolineato.
Riferendosi ad un recente invito avanzato dal KCK per una settimana di boicottaggio nella prima settimana del nuovo anno scolastico, Bayik ha detto che il popolo curdo dovrebbe protestare contro il sistema turco di istruzione che impone l’assimilazione e non consente loro di usare la lingua madre.
Bayik ha affermato che le istituzioni, i partiti e le organizzazioni curde, dovrebbero portare avanti il boicottaggio e organizzare manifestazioni di protesta fuori dalle direzioni dell’istruzione nazionale per chiedere l’istruzione nella lingua madre.