Öcalan: il periodo di prova è finito, è tempo per un negoziato
Öcalan ha salutato il popolo del Kurdistan e della Turchia e di tutto il Medio Oriente in questo giorno che è il primo del nuovo anno…
Öcalan ha dichiarato:
“Il processo di dialogo che è proseguito fino ad oggi è stato importante e ha visto entrambe le parti verificare la buona volontà, la concretezza e onestà dell’altra. Entrambe le parti hanno superato questa prova con determinazione nonostante le pratiche dilatorie del governo, e portando avanti il processo unilateralmente, in assenza di una base legale”.
Öcalan ha aggiunto:
“I processi di dialogo sono importanti ma non hanno risultati vincolanti. È questa la ragione per la quale non possono assicurare sufficienti garanzie per una pace duratura. Allo stato attuale è diventato inevitabile istituire un ordinamento legale per dare coerenza al negoziato.
La pace è più difficile della guerra, ma in ogni guerra si trova la pace. Non abbiamo avuto paura quando abbiamo dato vita alla resistenza, e non avremo paura neanche facendo la pace.
La nostra resistenza è stata diretta contro il sistema egemonico di negazione e crudeltà che ignora e uccide, non contro i popoli nostri fratelli.
Per questo la nostra pace non serve governi o stati, bensì i popoli dell’Anatolia, del Kurdistan e della Mesopotamia, che hanno fatto propri i valori antichi di migliaia di anni di queste terre e l’eredità culturale del mondo. Il governo e lo stato hanno la responsabilità di lavorare con coscienza in sintonia con questa verità.
Il nostro grande cammino verso la pace è stato oggetto di numerose crudeltà e di attacchi, da Oslo a Parigi, da Gever a Lice, fino alle “operazioni KCK”. È questo movimento, siete voi che state sconfiggendo tutte queste sporche manovre, scuotendo il dominio della “Gladio” internazionale; voi la farete fallire.
La lotta che abbiamo condotto ha un grande ruolo nell’aver reso inefficaci i sistemi di protezione nell’intera regione. È nostra responsabilità storica prestare la dovuta attenzione contro le cospirazioni internazionali che affrontiamo in diverse forme. D’altro canto, un linguaggio ed un atteggiamento disponibili non solo sconfiggeranno i numerosi metodi psicologici razzisti di guerra, ma saranno anche la caratteristica della nostra grande pace.
Questa pace diventerà più forte solo attraverso soluzioni democratiche costituzionali nell’intera regione, in primo luogo nel Rojava.
Con il loro enorme potenziale di libertà ed uguaglianza che si sono conquistate, le donne saranno le maggiori portatrici di pace, attraverso i nuovi valori etici ed estetici che hanno apportato allo sviluppo sociale democratico.
Il nostro movimento è iniziato come movimento di giovani, ed è sempre rimasto giovane. Ancora una volta saranno i giovani che difenderanno ostinatamente la pace dagli attacchi e dalle provocazioni.
Alcuni immagini dal newroz 2014 di Amed