ONU: 10.000 bambini uccisi in Siria
Gli investigatori delle Nazioni Unite hanno pubblicato un nuovo rapporto che documenta gravi abusi nei confronti dei bambini su tutti i lati della guerra civile durante i tre anni in Siria, stimando quasi 10.000 vittime dei combattimenti.
Il rapporto descrive come i bambini siano stati reclutati per combattere con l’opposizione, usati come scudi civili, torturati e abusati sessualmente durante la detenzione da parte del governo, uccisi e mutilati a migliaia. L’ONU stima che più di 10.000 bambini siano stati uccisi da marzo 2011 e innumerevoli altri siano stati feriti da bombardamenti, bombardamenti aerei e combattimenti sul terreno.
“Durante i primi due anni del conflitto, la maggior parte degli episodi di uccisione e mutilazione di bambini sono stati attribuiti alle forze governative”, dice il rapporto. “Tuttavia, grazie soprattutto al maggiore accesso alle armi pesanti e all’uso di tattiche terroristiche, sempre più numerosi gruppi armati di opposizione sono impegnati in tali atti nel corso del 2013”.
Tra le caratteristiche di spicco del conflitto, dice il rapporto, si evidenziano la sottrazione di minori e gli attacchi contro scuole e ospedali. Il rapporto cita statistiche del governo che dicono più di 3.000 scuole, delle 22.000 presenti nel paese, sono state danneggiate o distrutte, e che più di 1.000 scuole, 20 per cento delle scuole del paese, sono state utilizzate come rifugi per gli sfollati interni. Più di 2 milioni di bambini non frequentano regolarmente la scuola.
Il rapporto elenca una serie di raccomandazioni per fermare le violazioni “indicibili e inaccettabili” dei diritti umani dei bambini siriani, tra cui gli attacchi indiscriminati sugli spazi pubblici e “l’uso di tattiche di terrore, attacchi aerei, armi chimiche e artiglieria pesante”. L’ONU chiede anche che durante i combattenti vengano rispettati ospedali, da considerare come spazi neutri, e venga consentito l’accesso umanitario alle popolazioni colpite su tutti i lati del conflitto.