Kalkan: un’azione contro la Siria si trasformerebbe in una guerra in Medio Oriente
Parlando a Sterk TV, venerdì sera, Duran Kalkan, membro del Consiglio esecutivo del KCK (Unione delle Comunità del Kurdistan) ha commentato su una potenziale azione militare internazionale contro la Siria.
Kalkan ha sostenuto che un’azione militare esterna in Siria si potrebbe trasformare in un sanguinoso conflitto che porterebbe alla 3° guerra mondiale che, si dice, sia in atto dal 1989-90. Kalkan ha osservato che una simile azione non si limiterebbe soltanto al territorio siriano, ma si trasformerebbe in una guerra regionale e coinvolgerebbe tutto il Medio Oriente.
“Questa guerra ideologica e politica è in corso da almeno 20 anni, mantenendo l’aspetto militare in parte nascosto. Questa, si dice, sia la principale caratteristica della 3° guerra mondiale. Tuttavia, un attacco in Siria si trasformerebbe in una nuova guerra in tutto il Medio Oriente, proprio come è successo durante la 1° guerra mondiale. Questo è ciò che accadrebbe, non importa quale possa essere il motivo scatenante, se un accordo di USA, Europa, Cina e Russia oppure se un disaccordo tra Russia/Cina e USA/Europa/NATO”, ha sottolineato Kalkan ipotizzando la trasformazione di una guerra politica e ideologica in una guerra di carattere militare. Egli ha osservato che questa guerra oltrepasserebbe i confini della Siria, coinvolgendo l’Iraq, la Turchia e tutto il Kurdistan, e dal momento che gli arabi e l’Iran stanno già prendendo parte a questa guerra, questa si trasformerebbe in una guerra regionale.
L’esecutivo del KCK ha avvertito che una simile azione genererebbe un disastro e trasformerebbe la regione in un bagno di sangue, sottolineando che tutte le parti devono impegnarsi per evitare una simile situazione.
Kalkan ha sottolineato che il popolo e i poteri democratici in Medio Oriente, così come i curdi, si oppongono a questa guerra.
Ricordando che i curdi hanno sostenuto la terza alternativa, democrazia, libertà, unità dei popoli, in Siria e a Rojava, Kalkan ha continuato dicendo che questo è la linea che i curdi di Rojava hanno seguito finora, rimanendo neutrali sia all’intervento straniero che al conflitto interno. Non hanno preso parte attiva alla guerra negli ultimi due anni, non sostenendo né il regime del Ba’ahe che difende lo status quo né l’opposizione religiosa o gli altri gruppi asserviti al potere mondiale.
L’esecutivo del KCK ha sottolineato che nel caso in cui venisse imposta una guerra in Siria, i curdi di Rojava continuerebbero a seguire la stessa linea d’azione, agendo assieme ad altri popoli e altri poteri democratici, insistendo su una rivoluzione democratica per i popoli del Medio Oriente. “Questa è la linea ideologica del leader Apo (Abdullah Öcalan) e tutto il movimento curdo è basato sulla medesima. Questo è il motivo per cui si insisterà sulla resistenza per il raggiungimento della libertà, democrazia e fratellanza in contrapposizione alla guerra imperialista”, ha aggiunto Kalkan.