Miskeviyan: la Turchia è alla base dell’instabilità, la Coalizione Internazionale deve prendere posizione in maniera chiara riguardo a questo
Hamo Miskeviyan, rappresentante del Congresso Mondiale Armeno, ha affermato che, dalla sua fondazione, la Turchia è stata alla base dell’instabilità nella regione. Ha criticato la posizione della Coalizione Internazionale contro l’ISIS e ha sottolineato che deve prendere seriamente posizione contro i massacri commessi dalla Turchia. Ha anche fatto appello ai popoli della regione affinché stiano insieme e uniti per sconfiggere la Turchia che ha reso schiavi per 400 anni i popoli della regione.
In un’intervista condotta dall’agenzia Hawar col rappresentante del Congresso Mondiale Armeno, Hamo Miskeviyan, questi ha valutato le minacce turche alla Siria Nordorientale e ha confermato che gli agenti turchi che hanno commesso massacri in Siria e Iraq si sono liberamente recati in Europa a minare la stabilità che vi si viveva.
Di seguito il testo dell’intervista.
Qual è l’obiettivo del presidente turco Recep Teyyip Erdogan con la minaccia di attaccare il nordest della Siria che è abitato da diversi popoli, tra cui curdi, arabi, armeni e assiri?
Erdogan si definisce il nuovo sultano dell’Impero Ottomano dopo il sultano Abdul Hamid il cui nome è legato a diversi massacri contro i popoli della regione in quel periodo, tra cui 300mila armeni tra il 1896 e il 1897. Vede il nord della Siria e i territori siriani in generale come terre ottomane tolte agli ottomani dopo la sconfitta della prima guerra mondiale e crede che sia giunto il momento col pretesto di combattere i curdi, gli armeni, gli assiri e gli yazidi che hanno combattuto insieme e che sono considerati terroristi da Erdogan. Ci considera terroristi, anche se lo è lui stesso e cerca di minacciarli e spaventarli con la guerra per farli arrendere o altrimenti lancerà un attacco contro di loro come fece ad Afrin con l’aiuto del suo fratello russo e, in maniera nascosta, dei paesi europei. Erdogan crede sia il momento adatto per occupare questa regione e annetterla alla Turchia.
Quali parti hanno interesse nell’attacco turco contro la Siria nordorientale?
Le parti che hanno un interesse nell’occupazione della Siria settentrionale sono gli alleati della Turchia: alcuni paesi arabi che sostengono la Fratellanza Musulmana e negli anni hanno fornito loro sostegno e notevoli fondi per instaurare uno stato islamico. Questi paesi sono interessati nell’occupazione della regione da parte della Turchia, così come alcuni paesi che ragionano in maniera superficiale – come il regime siriano, la Russia e alcuni paesi occidentali che credono che Erdogan attaccherà la regione, la occuperà ed eliminerà la popolazione e poi si ritirerà – hanno un interesse in questo, sapendo che Erdogan attaccherà per occupare la regione, commettere massacri contro la popolazione e rimanere in quella terra.
Il popolo del nordest della Siria combatte il terrorismo dell’ISIS da quattro anni, accompagnato dalla Coalizione Internazionale: che cosa deve fare la Coalizione con queste minacce nei confronti di queste forze che hanno combattuto l’ISIS sul campo?
Sfortunatamente, gli obiettivi della Coalizione Internazionale non sono stati chiari finora. Ciò che è necessario è la decisione di imporre una proibizione al volo su questa regione, che considero la più democratica nel mondo arabo dalla prima guerra mondiale, perché ho visitato questa area e ho visto tutto, il garantire la partecipazione di tutti all’amministrazione, lo studiare nelle proprie lingue e l’uguaglianza tra tutti i popoli della regione. L’Alleanza deve prendere una seria posizione verso la Turchia che è esperta nel condurre massacri, direttamente o attraverso le proprie bande mercenarie del resto della popolazione. Tutti sanno che la Turchia ha usato mercenari dei popoli della regione durante la prima guerra mondiale per sterminare i popoli di religione cristiana e dopo trovò il tempo per loro e commise massacri anche contro di loro.
Le aree occupate dalla Turchia in Siria, Jarabulus, al-Bab, Azaz, Idlib e Afrin, si trovano in un cattivo stato di sicurezza. La Turchia è un elemento destabilizzante nella regione o no?
Dalla fondazione della Repubblica Turca da parte del macellaio Mustafa Kemal Ataturk, che sterminò il nostro popolo armeno, e fino ad oggi la Turchia è alla base dell’instabilità nella regione. I paesi europei devono essere ben consapevoli che migliaia di agenti turchi, dopo aver commesso massacri nel Medio Oriente, specialmente Iraq e Siria, sono fuggiti in Germania, Francia e altri paesi europei. Qui, vediamo che hanno anche minato la stabilità in Europa e commesso atti di saccheggio e operazioni omicide. Quegli agenti che hanno commesso massacri dall’Asia centrale e dal Medio Oriente all’Europa dell’est hanno viaggiato liberamente verso l’Europa.
Come valuti il silenzio delle Nazioni Unite, finora, nei riguardi degli attacchi turchi contro Jarabulus, al-Bab e altre aree della Siria?
Le Nazioni Unite sono sempre state in silenzio riguardo i massacri commessi contro il popolo. Dopo che i massacri vengono condotti, rilasciano dichiarazioni. L’unica volta in cui le Nazioni Unite sono intervenute è stato durante la crisi dei missili cubana negli anni ’50, quando intervennero per impedire una guerra nucleare. Il silenzio continuo delle Nazioni Unite aumenta i massacri commessi contro i popoli.
Gli armeni sono tra i popoli che hanno sofferto l’Impero Ottomano e i suoi massacri. Qual è la loro posizione verso le minacce turche contro la Siria nordorientale in cui gli armeni sono anche presenti?
Gli armeni sono stati il popolo che ha sofferto massacri molte volte per mano della Turchia e dei suoi mercenari. Secondo il censimento del 1911 la Turchia aveva 11 milioni di abitanti, tra cui 4 milioni di armeni, ma dopo la fine della prima guerra mondiale, numero di armeni era inferiore al milione perché la Turchia aveva ucciso molti di loro. Grazie al popolo curdo che salvo molti armeni dai massacri. Oggi, come vediamo nella Siria settentrionale, curdi, arabi, armeni, assiri e yazidi vivono insieme: ho visitato la Siria settentrionale due volte e vi ho incontrato tutti questi popoli.
Cos’è richiesto ai popoli della regione per resistere a queste minacce?
Ciò che è richiesto loro è stare insieme ed uniti in un’unione storica per ottenere la vittoria contro la Turchia che ha reso schiavi i popoli della regione per 400 anni e adesso vuole riottenere il controllo del Medio Oriente e dell’Europa. Erdogan, che ha relazioni con il Kosovo, l’Albania e altri paesi, prepara i propri clienti a implementare i suoi piani per costruire il suo impero, mentre cristiani, musulmani e zoroastriani devono essere una mano che schiaffeggia Erdogan.
(Intervista è di 19 dicembre 2018)