Philips: importante e positiva l’esperienza della Siria Settentrionale
“I curdi, che hanno progetti democratici, hanno pagato il prezzo non solo per loro stessi ma per il mondo intero. Le prove di questi sacrifici sono sotto gli occhi di tutti e non dovrebbero mai essere dimenticate. Diremo questo al mondo intero.”
Il Forum Internazionale sul Cambiamento Demografico e la Pulizia Etnica ad Afrin è iniziato domenica mattina ad Amude.
Il primo giorno del Forum ha visto la partecipazione del politologo e direttore del Centro di Ricerche sulla Siria Xalid Isa, del politico curdo Hatip Dicle, del presidente del Centro Studi per il Nord Africa e il Medio Oriente Udo Ştanbax, del portavoce del Comitato Diplomatico del TEV-DEM Aldar Xelil, dell’esperta sull’Iran e il Medio Oriente Fereh Sabir Mihemed, del Ministro per i Diritti Umani del Sud Kurdistan e politologo Mihemed Ihsan, del Direttore del Programma per il Peace-Building e i Diritti Umani dell’Istituto della Columbia University per lo Studio dei Diritti Umani David Philips.
Nel proprio intervento, David Philips ha affermato di aver trovato positiva e importante l’esperienza dell’Amministrazione Autonoma della Siria Settentrionale e Orientale e ha ringraziato l’ex Ministro degli Esteri francese Bernard Kouchner per il sostegno a questa esperienza.
“Ho trovato l’esperienza del Rojava importante” ha affermato Philips. “Non sono venuto qui solo per conoscere il Rojava. Sono venuto per mostrare i massacri sofferti dal popolo della regione al mondo intero. Una tale esperienza democratica così come di liberazione delle donne è importante per la Siria e il mondo intero. Continueremo la nostra lotta per far conoscere a tutto il mondo questa esperienza. Non dobbiamo chinare il capo di fronte all’oscurità.”
Il governo siriano è responsabile di ciò che è accaduto ad Afrin
Sottolineando che quanto accaduto ad Afrin è stato un crimine contro l’umanità, Philips ha affermato: “Quanto accaduto ad Afrin dovrebbe essere spiegato attraverso il mezzo cinematografico. Il mondo intero dovrebbe vedere la lotta che è stata portata avanti qui. Il governo siriano è responsabile di ciò che sta accadendo e dovrebbe essere aperta un’indagine.”
C’è una chiara violazione del territorio siriano, ha affermato Philips, continuando: “Se uno stato non riesce a proteggere il proprio territorio, significa che i paesi europei dovrebbero fare la propria parte qui. C’è l’Unione Europea. Bisognerebbe fare una critica riguardo ciò. Allo stesso tempo, il Consiglio di Sicurezza dell’ONU deve intervenire. Dall’altra parte, c’è bisogno di immagini e foto per documentare i crimini contro l’umanità commessi ad Afrin”.
Il bisogno di un museo per Afrin
Phillips ha rivolto un appello all’Amministrazione Autonoma della Siria Settentrionale, affinché siano raccolte prove dei massacri condotti ad Afrin e si crei un museo.
Affermando che lo stato turco ha commesso un crimine contro l’umanità ad Afrin, David Phillips ha detto che lo stesso ha anche violato i diritti ONU materiali e morali dei popoli.
Philips ha anche condannato quelli che rimangono in silenzio riguardo ciò che sta accadendo ad Afrin: medici dello stato turco, giornalisti e organizzazioni della società civile di fatto legittimano gli abusi dei diritti umani della Turchia e il piano turco di assimilazione dei curdi ad Afrin, tra cui le conversioni forzate all’Islam.
Lo stato turco è uno stato terrorista
Philips ha affermato: “Dico ad alta voce che lo stato turco è uno stato terrorista. Lo stato turco sta commettendo un crimine in maniera pianificata. Il popolo del Rojava ha dei principi e si sta difendendo. Tutti quanti devono accettarlo adesso. L’amminsitrazione regionale del Rojava dovrebbe raccogliere la necessaria documentazione per le vittime degli attacchi dello stato turco.”
I curdi dovrebbero essere finalmente liberi
Il popolo curdo in tutte le parti occupate del Kurdistan dovrebbe essere finalmente libero, ha affermato Philips, aggiungendo: “I curdi, che hanno progetti democratici, hanno pagato il prezzo non solo per loro stessi ma per il mondo intero. Le prove di questi sacrifici sono sotto gli occhi di tutti e non dovrebbero mai essere dimenticate. Diremo questo al mondo intero, perché tutti devono sapere.”